Funziona il primo polmone 'coltivato' in provetta
Impiantato in un ratto, primo passo verso l'utilizzo sull'uomo
Funziona il primo polmone coltivato in provetta. Regola lo scambio fra ossigeno
e anidride carbonica nell'organismo di un ratto, come dimostrano le prime
immagini diffuse online dalla rivista Science, a corredo dell'articolo
pubblicato dal dipartimento di bioingegneria dell'università' americana di Yale.
Per la coordinatrice della ricerca, Laura Niklason, ''e' un primo passo verso la
rigenerazione dei polmoni per animali più grandi ed eventualmente per l'uomo''.
Il primo organo complesso mai costruito in laboratorio ha anticipato tutte le
previsioni. Soltanto sei mesi fa alcuni tra i maggiori esperti internazionali
nel campo degli organi biotech prevedevano che per la costruzione del primo
alveolo artificiale ci sarebbero voluti ancora cinque anni. Tuttavia la stessa
Niklason ritiene che ''c'e' ancora molto lavoro da fare per mettere a punto
polmoni artificiali che abbiano una piena funzionalità''. Per la ricercatrice
''ci vorranno ancora anni di ricerca con le cellule staminali adulte prima di
poter applicare questa tecnica ai pazienti''.
Tuttavia per il genetista Giuseppe Novelli, dell'università di Roma Tor Vergata,
''e' un primo passo straordinariamente importante nella medicina rigenerativa''
e ''la prima esperienza di applicazione reale dell'ingegneria dei tessuti''.
Indubbiamente si e' aperta una nuova strada e quella che finora era solo
fantascienza oggi e' una prospettiva reale: diventa possibile rigenerare in
laboratorio i polmoni di pazienti colpiti da malattie che ne hanno compromesso
in modo irreparabile la funzionalità, evitando in questo modo molti trapianti.
Punto di partenza dell'esperimento e' stato prelevare i polmoni da un ratto
adulto e rimuovere da essi i componenti cellulari, conservando soltanto la
struttura di base per utilizzarla come ''impalcatura'' sulla quale far crescere
le nuove cellule. E' la prima volta che viene fatta una cosa del genere e questo
processo, che i ricercatori hanno chiamato ''decellularizzazione'', per Novelli,
''e' una grande novità''.
Finora si era cercato di utilizzare solo strutture artificiali su cui far
crescere le cellule, ma ora il gruppo di Yale ha dimostrato che l'impalcatura
naturale dei polmoni in realtà ''dialoga'' con le cellule: scambia messaggi
capaci di indirizzarne la crescita. E' come se dicesse loro quello che devono
fare e dove devono andare. E' stato questo il successo della seconda fase
dell'esperimento, la vera e propria ''coltivazione'' delle cellule. L'altra
grande novità e' che questa e' avvenuta all'interno di un bioreattore progettato
per imitare alcuni aspetti dell'ambiente nel quale si sviluppano i polmoni
durante lo sviluppo fetale. Attorno alla struttura sono così cresciute nuove
popolazioni di cellule, finché non si sono completamente rigenerati i polmoni.
Questi sono stati quindi impiantati nel ratto e hanno cominciato a funzionare
regolarmente per un periodo considerevole, compreso fra 45 minuti e due ore.
(di
Enrica Battifoglia)