Dieci nuove diagnosi d’infezione da HIV al giorno, diagnosi sempre più tardive e aumento delle persone inconsapevoli di aver contratto il virus. L’HIV continua a essere un grave problema di salute pubblica.

 

 In occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, SIMIT presenta due nuovi progetti. Il Patient's Journey è una mappatura del percorso assistenziale vissuto dal malato: si propone di individuare le tappe a maggiore criticità per il raggiungimento degli obiettivi di qualità nell’assistenza in HIV, identificare i parametri per l’ottimizzazione del processo di cura e delle risorse per garantire livelli di qualità nella gestione dell'infezione.

 

 Il progetto coinvolge le persone con HIV, infettivologi, farmacisti e infermieri nella verifica del processo assistenziale e nella proposta di un modello di cura centrato sui bisogni specifici delle persone.

 

AIDS, una malattia sempre più rosa

 

 Il target femminile è un aspetto sul quale SIMIT intende focalizzarsi, anche in considerazione del fatto che l’HIV è la principale causa di morte tra le donne in età fertile in tutto il mondo. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, su un totale di 3.853 nuove diagnosi di infezione nel 2012 in Italia, il 21% è rappresentato da donne, in particolare tra i 15 e i 49 anni.

WIN (Women Infectivology Network) è una task force di 11 infettivologhe, affiancate da altre colleghe in rappresentanza dei principali Centri universitari e ospedalieri di malattie infettive italiani, ognuna delle quali con specifiche competenze, per sviluppare progetti di ricerca, educazionali, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, ma anche per costruire un network integrato di prevenzione e assistenza per la donna, che tenga conto delle differenze di genere e delle specificità della donna in tutte le fasi della vita.

Negli ultimi 10 anni si sono osservati alcuni cambiamenti nelle dinamiche delle infezioni da HIV: aumento delle infezioni acquisite attraverso rapporti sessuali non protetti (soprattutto le donne contraggono l’infezione prevalentemente per via eterosessuale e nella maggior parte dei casi da partner stabili), diagnosi sempre più tardive e aumento delle persone inconsapevoli di aver contratto il virus. La sfida futura è sviluppare strategie di ottimizzazione della gestione della persona per un periodo di tempo che, nella maggior parte dei casi, dura una vita.