Allatti ancora? Sì, ed è giusto così

 

Allatto Sofia da 15 mesi. Già da tempo in molti mi chiedono perché lo faccio ancora. Ancora? L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda che l’allattamento prosegua fino ad almeno 2 anni.

Ma perché?

Il latte materno ha una composizione che madre natura ha studiato alla perfezione per i nostri cuccioli di uomo. Il latte artificiale è, benché formulato, comunque latte vaccino, oltretutto arricchito con oli vegetali di colza e di palma. Per tutta la gravidanza ascoltavo i racconti di mia madre su quanto avesse allattato a lungo me e mio fratello e pensavo che non sarei riuscita mai a fare lo stesso.

Pochi minuti dopo la sua nascita, benché stremata da ore e ore di travaglio, in ospedale mi hanno suggerito di allattarla. Sofia, con gli occhi semichiusi, a contatto col mio seno ha subito capito quello che avrebbe dovuto fare: “ciucciare” dal seno della madre. Le primissime volte in cui l’ho allattata non sapevo bene come sistemarmi e come posizionare lei e mi chiedevo “starò facendo bene?”.

Poi, grazie all’istinto e all’aiuto di una brava puericultrice dell’ospedale, ho capito come fare. Dopo un paio di giorni, tornate a case, abbiamo passato un’intera notte letteralmente “attaccate” finché il colostro, preziosissima sostanza che contiene fondamentali anticorpi per i nostri bambini, è diventato latte, tanto latte.

L’allattamento al seno è perfettamente compatibile con uno stile di vita dinamico e moderno, che prevede anche la cura del corpo e una regolare attività fisica. Non ci sono particolari regole da seguire perché l’allattamento prosegua a lungo. Non ci sono alimenti da evitare nella dieta: mangio come sempre praticamente tutto. Ovviamente sono banditi alcool, fumo e frutti di mare crudi.

Ma fino a che età si può continuare ad allattare il bambino?

Non esiste un limite temporale: si può continuare ad allattare fino a quando mamma e figlio ne hanno voglia perché il latte è sempre ricco di nutrienti, anticorpi e… coccole! Spesso mi chiedono se è vero che, dopo i sei mesi di vita del bimbo, il latte è “come acqua”.

Questo è solo un mito da sfatare una volta per tutte. Dopo i sei mesi di età, quando inizia lo svezzamento, l’alimento materno continua a coprire circa il 25% del fabbisogno calorico quotidiano e rimane ricchissimo di anticorpi e sostanze che aiutano lo sviluppo del sistema nervoso e la maturazione degli organi in crescita del bambino.

Ecco perché l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda di allattare fino al secondo anno di età e oltre, specie se in questo periodo il bambino fa il suo primo ingresso in comunità: statisticamente, infatti, i bambini allattati al seno che vanno al nido si ammalano di meno.

Allattare a lungo crea un ulteriore legame tra bimbo e mamma fatto di coccole e rituali che appartengono esclusivamente a loro due.