Allergie, così non ti rovini le ferie
Preparati alla vacanza con kit di primo soccorso e controlli sui cibi
Chi soffre di gravi forme di allergie, soprattutto ad alimenti, può comunque trascorrere un periodo di vacanza sereno con le giuste precauzioni. Per esempio, partire con una lista degli alimenti proibiti e dei loro sostituti; un kit di primo soccorso con adrenalina (soprattutto se si è già avuto uno shock anafilattico), cortisone e un antistaminico. Sul posto, controllare la preparazione dei cibi in hotel e ristoranti, e le etichette dei prodotti.
Gli esperti consigliano di prepararsi per evitare che la vacanza diventi un periodo da dimenticare. "I bambini allergici devono imparare, già da molto piccoli, a chiedere alla mamma se possono mangiare un dato cibo prima di addentarlo", spiega il professor Alessandro Fiocchi, responsabile dell'unità di Allergologia dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Allergeni nascosti - Poi pur prendendo tutte le precauzioni, bisogna fare attenzione ai cosiddetti allergeni nascosti, a volte difficilmente distinguibili per il modo in cui sono cucinati e mischiati ad altri ingredienti nelle ricette locali. Succede per le uova e per la frutta secca nella cucina magrebina.
Il primo soccorso - Se il paziente è adulto, in caso di shock anafilattico, poi, "deve essere lui stesso in grado di prestarsi il primo soccorso, deve sapere cosa fare, per poi arrivare con un po' più tranquillità in Pronto Soccorso", sottolinea il professor Antonino Romano, responsabile di Allergologia del complesso integrato Colombus di Roma. "E, anche se apparentemente sembra che l'emergenza sia rientrata - spiega il professor Romano -, è bene comunque recarsi sempre in ospedale e riferire sempre che si soffre di allergia, perché i sintomi possono verificarsi anche ore dopo l'esposizione all'allergene".
Barriere linguistiche - Per evitare "barriere" linguistiche si può anche chiedere all'allergologo di tradurre in inglese il certificato di cui già si dispone, che descrive l'allergia ed elenca gli elementi vietati e permessi. Attenzione poi ai nomi commerciali dei prodotti che possono ingannare. Per non sbagliare, all'estero è sempre meglio indicare il principio attivo di cui si ha bisogno, anche per i sostituti del latte utilizzati.