Allergie di primavera, uno starnuto ci travolgerà
Con le fioriture arrivano i primi pollini e inizia l'inferno quotidiano. Un italiano su quattro ricorre agli antistaminici
Primavera, tempo di starnuti, stagione infernale per un italiano su quattro. I pollini sono responsabili dell'aumento sproporzionato delle allergie. All'ombra dei cipressi l'idiosincrasia è forse più dura. La betulla, il nocciolo sono altre piante letali, a detta degli allergologi che si aspettano un'ondata di casi su tutto il territorio nazionale, posticipata, quest'anno, per via dei ritardi nella fioritura delle graminacee. Considerate le persone affette il business degli antistaminici deve essere notevole.
I sintomi
Narici congestionate, violenti attacchi di starnuti a ripetizione, occhi infiammati e lacrimazioni perenni, crisi asmatiche e tosse. Stare al largo dei parchi, per via dell'invasione di pollini di cipresso in tutta Italia, dalle Alpi alla Sicilia e tenere una scorta abbondante di fazzoletti di carta potrebbe non bastare. Negli ultimi anni il numero delle persone che soffrono di riniti allergiche, lacrimazioni e deviazioni del setto nasale è notevolmente aumentato. L'aumento delle patologie a carico dell'apparato respiratorio, dovuto in parte anche all'incremento del numero delle persone affette da allergie, ha portato l'Organizzazione mondiale della Sanità a istituire quest'anno, l'anno del respiro.
Rimedi
Contro la sindrome allergica esistono sostanzialmente due tipi di cure, cui ci si può sottoporre: una farmacologica e la cosiddetta 'vaccino terapia'. Gli esperti le considerano, allo stesso modo, estremamente efficaci. Gli antistaminici di seconda generazione (quelli che non danno sonnolenza) e i cortisonici che si assumono per via inalatoria, danno ottimi risultati a breve termine. Un'azione più incisiva può essere rappresentata dal vaccino. Ci sono poi soggetti allergici anche all'olivo, pianta che generalmente inizia la fioritura a primavera inoltrata. Se dovesse fare molto caldo nei prossimi giorni, però, è possibile che i tempi siano anticipati.
Allergia agli alimenti
Anche le intolleranze alimentari hanno conosciute un'impennata notevolissima. La Società italiana allergologia e immunologia pediatrica sostiene che l'allergia al latte vaccino, per esempio, riguarda il 2,5% dei bambini nel primo anno di vita , con reazioni mediate da IgE (immunoglobuline E) nel 60%. Buona parte dei bambini perde la sensibilità verso il latte entro i primi 3 anni, mentre il 15% e' ancora allergico in eta' adulta, presentando nel 35% dei casi allergie verso altri alimenti. L'allergia all'uovo interessa circa l'1,3% dei bambini della prima infanzia.
Il buongiorno NON si vede dal mattino
Il buongiorno si vede davvero dal mattino? Non proprio, per l'esercito di oltre 9 milioni di allergici italiani. Tanti sono coloro che soffrono di allergie nel nostro Paese, secondo la fotografia scattata da una recente indagine Gfk-Eurisko su un campione di 14 mila persone di ambo i sessi con più di 14 anni.
E l'inchiesta rivela anche che il risveglio degli allergici è un momento decisamente amaro: nel 51% dei pazienti, infatti, i disturbi si concentrano nelle prime ore della giornata e spesso sono dovuti alla rinite, il tradizionale "raffreddore da fieno".
Due persone su tre fanno i conti con raffiche di starnuti, il 56% lamenta fastidi agli occhi, il 35% naso che cola e un allergico su cinque naso chiuso. Pesanti le conseguenze sulla qualità della vita: il 53% degli allergici dichiara di sentirsi sempre stanco, 1 su 2 lamenta un calo del rendimento lavorativo e la maggioranza ammette di essere molto irritabile.
"I più chiedono un consiglio a parenti, amici e, quando va bene, al farmacista. Un grave errore, che può portare a un pericoloso "fai da te" farmacologico e a una cattiva gestione della malattia" commenta Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg).
Il medico di famiglia, invece, ha un ruolo importante, perché è la figura più indicata per scegliere le terapie più sicure ed efficaci, che ci sono, e il momento in cui somministrarle per limitare l'impatto dei disturbi sulla qualità di vita. "Il sollievo mattutino dai sintomi della rinite deve essere un obiettivo primario nella lotta contro l'allergia" sottolinea Giorgio Walter Canonica, direttore della clinica di Malattie dell'apparato respiratorio dell'Università di Genova, nonché presidente della World Allergy Organisation.
Secondo le linee guida ARIA sulla terapia per la rinite allergica dell'Organizzazione mondiale della Sanità, gli antistaminici giocano un ruolo importante. In particolare, spiega Canonica: "nella rinite allergica lieve o moderata, si può ricorrere agli antistaminici di ultima generazione, come la desloratadina, che superano i potenziali limiti di quelli "vecchi", legati agli effetti collaterali, e forniscono un sollievo dai sintomi nel momento critico del risveglio, mantenendo la loro efficacia nell'arco della giornata". Nelle forme più gravi, a questi farmaci si possono poi aggiungere spray nasali al cortisone.
Curare la rinite, e scegliere i prodotti giusti, è importante anche perché è ormai provato che esiste una "relazione pericolosa" tra questa e l'asma. Chi soffre di rinite e non la tratta ha un rischio di sviluppare asma fino a otto volte maggiore rispetto al resto della popolazione e in Italia è in aumento il numero di chi soffre contemporaneamente delle due malattie.
Ma i farmaci, da soli, non bastano. "E' indispensabile - precisa l'allergologo - adottare misure igieniche ambientali che consentano di evitare o quantomeno limitare il contatto con gli allergeni, le sostanze che scatenano le manifestazioni allergiche". Su ogni letto, per esempio, "abitano" in media più di un milione di acari della polvere, che proliferano dentro cuscini, materassi e imbottiture. Tanto che, dopo due anni di uso, il 10% del peso di un cuscino è formato da acari morti e dai loro escrementi. Indispensabili, dunque, igiene e pulizie accurate - e non solo a primavera- nelle case degli allergici.
Per limitare i danni bastano alcuni accorgimenti. Tra questi: mai usare uno straccio nella camera di un allergico, ma solo l'aspirapolvere, almeno due volte a settimana; vietati tendaggi, tappeti e tessuti, in cui si accumulano gli acari; al bando la moquette; ricoprire lenzuola e coperte con fodere anti-polvere.