Scuole, lotta dura contro asma e allergie
Il Ministero della Salute contro le malattie da aula scolastica. Ma ci sono le risorse per tutti gli interventi indicati?
L’attualità della cronaca suggerisce come spesso oltre che le strade e i posti di lavoro, sono le nostre case e gli ambienti chiusi in genere, a rappresentare un pericolo insospettato per la nostra salute. Le cause? Il radon che è in qualche caso diffuso nei seminterrati, la polvere, i detersivi, le plastiche contenitrici, gli animali, per non parlare dei rischi da amianto. E’ tutto un florilegio di potenziali situazioni critiche e di allarmi che in alcune scuole, negli stabili più vecchi e nelle zone del paese più povere e degradate in particolare, sale di livello fino a divenire pericoloso.
In particolare, l'asma bronchiale e le malattie allergiche sono drammaticamente aumentate negli ultimi decenni, soprattutto nei paesi industrializzati. In Italia, numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato che circa il 20% della popolazione soffre di allergia e che tende a essere interessata, con sempre maggior frequenza, la prima età della vita.
Niente di strano così che il Ministero della Salute abbia preparato un documento mirato a ridurre, innanzi tutto, i rischi di “crisi” su questo versante. Una delle prime misure è di tipo educativo e riguarda il consumo di tabacco e l’eliminazione del fumo passivo. Essenziale anche il controllo dell’aria: è una buona misura preventiva prevedere un ricambio frequente. Si ricorda poi di asportare quotidianamente la polvere dalle superfici con panni umidi e di aspirarla con aspirapolveri dotati di filtri ad alta efficienza. Nelle palestre ed in altri ambienti dove sono presenti moquette e tappeti, all'aspirazione a secco vanno aggiunti anche trattamenti a vapore.
Altro punto cruciale, sottoporre a periodiche sanificazioni gli strumenti di gioco dei bambini e le sabbionaie. Nelle aule evitare la presenza di carta da parati, tappeti e moquette e limitare il più possibile il numero di imbottiti e tendaggi, oltre che l'accumulo di libri e giornali, sui quali possono proliferare muffe e acari. Limitare quindi la presenza di armadietti, non farvi riporre abiti e cibi. Appendere i cappotti preferibilmente all'esterno delle aule. Nelle stanze dove sono presenti lettini per i bambini mantenere l'umidità relativa a valori inferiori al 50%, con la temperatura ambiente inferiore a 22°C, e inoltre ricoprire materassi e cuscini con fodere di tessuto antiacaro. E quindi, lavare frequentemente le lenzuola, i copricuscini e i coprimaterassi, e, possibilmente, le coperte, a più di 60°. Tra i consigli supplementari, si suggerisce a insegnanti e studenti di non recarsi a scuola con gli stessi abiti indossati a casa e venuti a contatto con cani o gatti.
Per limitare l'esposizione a muffe e funghi, si suggerisce infine di mantenere livelli di umidità inferiori al 50% e di usare deumidificatori se l'umidità rimane costantemente superiore; di usare soluzioni di ammoniaca al 5% per rimuovere le muffe dai bagni o da altre aree contaminate. Ultima indicazione, quella di eliminare le infiltrazioni d'acqua e riparare immediatamente eventuali perdite negli interni.
Tutti suggerimenti utili e legittimi. Ma che appaiono puro esercizio di astrazione in molte scuole e in molte zone del nostro Paese, dove non è infrequente che venga chiesto ai genitori di tassarsi anche per comprare la carta igienica.