Onde d'urto per l'erezione
In un futuro non troppo lontano, l'uomo potrebbe dire addio alle pillole “magiche” e riscoprire l'erezione grazie alle onde d'urto a bassa intensità.
Forse in molti conoscono la litotrissia, una tecnica che sfrutta onde d’urto per frantumare i calcoli, soprattutto renali, dall’esterno del corpo. La terapia, che sfrutta un’onda d’urto a bassa intensità, viene applicata anche in altri ambiti medici e ha dimostrato di aiutare anche il cuore e la circolazione.
«Si è visto come un’applicazione di questa energia a bassa intensità, a livello cardiaco, sia in grado di migliorare la circolazione e aiutare la riabilitazione dei postinfartuati» spiega a Sanihelp.it il dottor Edoardo Pescatori, specialista in urologia e andrologo, coordinatore del servizio di andrologia dell’Hesperia Hospital di Modena e andrologo dell’Unità operativa di andrologia del Centro Sismer di Bologna.
Un gruppo di studiosi del Rambam Medical Center di Haifa, in Israele, guidati dall'andrologo Yoram Vardi, ha così pensato di provare ad applicare la litotrissia a bassa intensità anche nella disfunzione erettile che deriva da problemi circolatori: «Non dimentichiamo che l’erezione dipende strettamente dalla circolazione sanguigna e che spesso all’origine del problema via è proprio un’inadeguata irrorazione sanguigna del pene, legata agli stessi fattori che possono determinare problemi al cuore, come fumo, colesterolo alto, placche aterosclerotiche» sottolinea Pescatori.
Lo studio ha coinvolto venti uomini, con un’età media di 56 anni e problemi erettivi da mediamente 3 anni e li ha sottoposti a due cicli di cura con la litotrissia, da tre settimane ciascuno, separati da tre settimane di pausa.
«Su 20 uomini, 15 hanno ottenuto un miglioramento circolatorio e dell’erezione: in particolare 8 di essi hanno avuto erezioni anche senza i farmaci, che prima utilizzavano abitualmente, mentre altri 4 hanno avuto erezioni utilizzando i farmaci solo di tanto in tanto» spiega il dottor Pescatori. «E soprattutto sembra che i risultati positivi si mantengano nel tempo»
Lo studio, seppur preliminare, ha dato risultati a breve termine estremamente incoraggianti: «È la prima volta che si parla di una cura per la disfunzione erettile e non di una terapia a vita con i farmaci» sottolinea Pescatori. «Non escludo che, se i dati incoraggianti saranno confermati da ulteriori studi, questa cura possa essere disponibile già fra un anno».