Bullismo nell'adolescenza, problemi lavorativi in età adulta

 

Essere vittime di bullismo o essere dei bulli sono due situazioni che vissute nell’adolescenza possono ripercuotersi molto negativamente nell’età adulta e determinare problemi lavorativi e difficoltà ad instaurare rapporti d’amicizia e lealtà duraturi nel tempo: lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science.

 Gli autori dello studio hanno seguito circa 1420 ragazzi, li hanno monitorati 4-6 volte nella fascia di età 9-16 anni e poi nuovamente nella fascia di età 24-26 anni.

 Le persone che hanno subito episodi di bullismo o sono stati bulli in adolescenza in età adulta sono stati 6 volte più propensi degli altri ad avere problemi lavorativi, problematiche psichiatriche e molto più propensi degli altri a fumare.

 Queste persone hanno evidenziato difficoltà a mantenere per più anni consecutivi lo stesso posto di lavoro e difficoltà nel mettere da parte i soldi, ma una forte propensione a dissipare tutti i loro guadagni.

Queste persone hanno evidenziato una forte prepotenza che li porta ad avere grosse difficoltà nello stabilire rapporti di amicizia o lavorativi solidi e duraturi.

 Sempre più si rafforza l’evidenza che il bullismo non è un fenomeno quasi inevitabile dell’adolescenza, ma è un fenomeno che purtroppo, si ripercuote molto negativamente sull’esistenza di chi lo subisce o lo pratica.

 

Le vittime di bullismo e gli inspiegabili malesseri

 

Secondo uno studio recentemente pubblicato online sulla rivista Pediatrics e che ha visto il coinvolgimento anche di ricercatori dell’università di Padova, i bambini/ragazzi vittime di bullismo in risposta agli atti di prepotenza che subiscono sviluppano, spesso, anche una vera e propria sintomatologia fisica.

 Lo studio in questione ha revisionato numerosi studi sull’argomento ed è perciò arrivato ad analizzare i dati relativi a 220000  ragazzi in età scolare di 14 paesi del mondo: i ragazzi spesso non riescono a denunciare gli atti di bullismo di cui sono vittime, ma il loro silenzio viene spesso scalfito da tutta una serie di sintomi fisici che non hanno alcuna causa apparente come mal di testa, mal di stomaco, diarrea, mal di schiena, vertigini, enuresi.

 Secondo lo studio, quindi, i genitori di fronte a questi inspiegabili malesseri dovrebbero sospettare storie di bullismo; se i ragazzi sono vittime di improvvisi malesseri subito prima di andare a scuola e poi la sintomatologia magicamente scompare, non c’è da stare tranquilli, ma c’è sicuramente da indagare!

 

Genitori iperprotettivi e figli vittime di bullismo

 

Secondo uno studio condotto presso l’università di Warwick e pubblicato sulla rivista Child Abuse & Neglect i bambini con genitori troppo iperprotettivi hanno maggiori probabilità di essere vittime di bullismo come pure i figli di genitori aggressivi e prepotenti hanno più probabilità di essere o bulli o vittime di bullismo.

Gli autori dello studio sono arrivati a queste conclusioni dopo aver revisionato circa 70 studi sull’argomento e aver visionato i dati relativi a più di 200000 bambini.

 Secondo i ricercatori i più bersagliati dai bulli sono i bambini con genitori iperprotettivi perché i genitori quando cercano di evitare ai figli ogni esperienza negativa li rendono incapaci di affrontare le situazioni più difficili.

 È anche vero che a volte i genitori diventano iperprotettivi proprio come conseguenza degli atti di bullismo subiti dai figli, ma purtroppo non possono sedersi al banco al posto dei loro figli.

 I bambini vanno ascoltati, appoggiati e seguiti dai genitori, ma è necessario che vivano anche le esperienze negative per diventare forti e imparare come uscirne.