Influenza vicina, oltre 2 milioni
di ricoveri previsti in Occidente
L'epidemia della prossima stagione invernale sarà più intensa rispetto agli anni scorsi e con un numero maggiore di casi
VILAMOURA - «La prossima pandemia di influenza potrebbe essere imminente», firmato Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il monito dell'agenzia ginevrina è fra gli argomenti al centro della Terza Conferenza europea sull'influenza, in corso a Vilamoura, in Portogallo. L'Oms avverte: «In corso di pandemia i sistemi sanitari nazionali rischiano di essere sopraffatti». Modelli predittivi stimano infatti che, durante un'epidemia globale, i soli Paesi industrializzati potrebbero ritrovarsi a fare i conti con 57-132 milioni di pazienti da visitare e 1-2,2 milioni di ricoveri in ospedale. Per evitare il tilt, «questo è il momento di agire», è il monito degli specialisti a convegno. «Se non verranno adottate le misure necessarie nelle fasi prepandemiche, cioè contro l'influenza stagionale, non saremo in grado di rispondere con successo a un'emergenza pandemica» quando sarà il momento, avverte il presidente del Gruppo di lavoro europeo sull'influenza (Eswi), Albert Osterhaus.
ARRIVA AUSTRALIANA- L'epidemia di influenza della prossima stagione invernale sarà molto probabilmente più intensa rispetto agli anni scorsi, e con un numero maggiore di casi, poiché determinata da tre virus «completamente nuovi con, in particolare, un nuovo ceppo molto virulento in arrivo dall'Australia». Quest'anno, affermano gli infettivologi sarà dunque ancora più decisivo vaccinarsi. Una nuova variante del virus influenzale, che potrebbe essere la causa di una grave epidemia, è dunque in arrivo in Europa dall'Australia (da qui il nome 'Australianà dal virus stagionale 2008-2009). E proprio in Australia è stato osservato un forte aumento dei casi di influenza nel 2007, risultati superiori di tre volte rispetto agli ultimi cinque anni. C'è quindi il rischio che i casi possano moltiplicarsi anche in Italia.
UCCIDE 8 MILA ITALIANI L'ANNO - Solo nel nostro Paese il "mal d'inverno" uccide tra i 7.500 e gli 8.500 italiani ogni anno, con 250-500 mila morti nel mondo e un numero di persone infettate compreso fra 300 milioni e un miliardo (5-15% della popolazione globale). Nell'Ue, poi, il Centro per il controllo e prevenzione delle malattie (Ecdc) stima che le vite perse a causa dell'influenza vadano da 40 mila a 220 mila: più delle vittime della strada (40 mila decessi per incidenti nel 2001). Dei circa 8 mila italiani l'anno che ancora non sopravvivono all'influenza, 8 su 10 sono 'over 65' e circa mille muoiono per polmonite. E ancora. L'influenza rappresenta una causa primaria di assenteismo sul lavoro (10-12%) tra gli adulti, e produce costi socio-sanitari enormi. Secondo le stime, i costi diretti e indiretti dell'epidemia vanno dai 390 milioni ai 2,4 miliardi di euro per Italia, Francia e Regno Unito, dai 535 milioni ai 3,3 miliardi per la Germania, e da 275 milioni a 1,7 miliardi per la Spagna.
SI VACCINA UN ITALIANO SU 4 - Nonostante queste cifre, solo un italiano su quattro si è vaccinato contro l'influenza nella stagione 2006-07. Il dato emerge da un sondaggio condotto dalla European Vaccine Manifacturers, su un campione di 2.000 persone di età superiore a 14 anni. La ricerca, sottolineano gli esperti, evidenzia anche che la copertura vaccinale contro l'influenza in Italia raggiunge «appena» il 20% della popolazione. La restante percentuale intervistata (circa 75%) non si è invece vaccinata durante la stagione presa in considerazione per varie motivazioni: dimenticanza, disinteresse o poca fiducia verso l'efficacia della prevenzione. Ma il dato più allarmante, rilevano gli esperti, è quello che riguarda la fascia di popolazione che non si è mai vaccinata durante la vita: una percentuale che tocca la soglia del 66%. «Con la completa modifica delle componenti del vaccino per la stagione 2008-09 e il fatto che ci aspettiamo una minore protezione nei confronti di tutti e tre i virus che potranno circolare - ha sottolineato l'igienista dell'università di Genova Giancarlo Icardi - il messaggio forte di quest'anno è non solo di continuare a vaccinarsi, ma di estendere la vaccinazione ancora di più rispetto agli anni precedenti perchè - ha concluso - il valore aggiunto della prevenzione diventa fondamentale di fronte alla mutazione dei virus».