Il complotto che affossò il Metodo Di Bella
Ci sono persone che sanno perfettamente di avere gravi difficoltà nel loro ambiente di lavoro nello stesso momento in cui il discorso viene risaputo: parliamo di ordinari di cattedra di oncologia che sanno che la cura funziona, ma non lo possono dire. Uno di questi ha inventato una bella espressione, dice: “guardi io lo dico che la cura funziona, però voi mi dovete procurare un taxi corazzato e ci monto sopra e vado in giro a dire che funziona, sennò mi impallinano! Giuseppe Di Bella
"La sperimentazione fu fatta sotto la spinta dell’opinione pubblica, mio padre mi ha delegato a seguirla e è partita subito in maniera evidentissima come un risultato preconfezionato, perché quando mio padre andò in Commissione oncologica fu verbalizzato, e io li ho i verbali, e li ho messi sul nostro sito, dove si scrive che la sua cura poteva rispondere in pazienti in stato iniziale, non chemio e non radio trattati. Hanno arruolato pazienti esattamente all’opposto, terminali, chemio e radio trattati e non più responsivi, perciò già le indicazioni della sperimentazione sono state non travisate ma ribaltate!
Il mistero dei protocolli
Oltre questo c’è un particolare che non è mai stato chiarito ma sarebbe opportuno fare con qualche indagine approfondita. Con questo voglio dire che nonostante le dichiarazioni del Prof. Di Bella, loro hanno fatto i protocolli con il Prof. Di Bella che non è mai stato presente quando hanno stilato i protocolli. Avete capito bene, i protocolli risultano firmati dal Prof. Di Bella, ma quando li hanno fatti non era presente. Risultano firmati e la firma è autentica, non è un mistero? Un ispettore Guariniello l’ha chiarito questo mistero. Però l’inchiesta a Guariniello fu tolta quando aveva mandato l’avviso di conclusione indagine dopo 3 giorni fu data a un’altra Procura. Il dato di fatto reale, incontestabile, è che quando furono preparati e siglati i protocolli il Prof. Di Bella non c’era. Però i protocolli risultano firmati… Hanno arruolato pazienti radio, chemio trattati e non più responsivi e per lo più li hanno scelti bene con aspettative di vita tra 11 giorni e 3 mesi, questi erano messi “molto bene”, li hanno scelti così bene che in Sardegna la metà dei pazienti è morta tra la data dell’arruolamento e l’inizio della sperimentazione!
La sperimentazione matematicamente non poteva riuscire perché hanno preteso che in pazienti chemio e radio trattati in condizioni critiche, non usiamo “terminali” che è una brutta parola semplicemente “non più responsivi”, ci dovesse essere un’imponente riduzione del tumore oltre il 50% in tre mesi, cosa che era matematico che non potesse accadere. Questo era l’obiettivo!
Come funziona la sperimentazione
Ma per scegliere questo obiettivo cosa hanno fatto, hanno individuato l’obiettivo più basso dell’Istituto Nazionale del Cancro, relativamente alle sperimentazioni…ma facciamo un passo indietro: una sperimentazione può essere valida in base al livello degli obiettivi e della programmazione. Per una sperimentazione il massimo di attendibilità è il doppio cieco con gruppo di controllo. Doppio cieco vuole dire che il medico che dà un prodotto non sa quello che sta dando, per cui non c’è conflitto di interesse, il paziente non ha, quando gli si è riprodotto non lo sa, non ha l’effetto placebo. Gruppo di controllo vuol dire che si prendono 100 persone, ad esempio con tumore del pancreas, che fanno la terapia Di Bella e 100 persone con chemio, li confronto e vedo quale terapia risponde meglio. Questo sarebbe stato il livello più alto di progettazione, ma non secondo me, secondo il National CancerInstitute. Il livello più alto degli obiettivi è la sopravvivenza: per sapere se una cura funziona voglio vedere se una persona sopravvive o no. Il secondo livello (intermedio) prevede il solo gruppo di controllo senza doppio cieco: 100 persone chemio, 100 persone Di Bella vediamo come vanno e per gli obiettivi una miglior qualità di vita.
Di questi primi due livelli di sperimentazione, quello massimo ed intermedio, non hanno scelto nessuno dei due, si sono buttati subito sull’ultimo livello, il più basso: per la progettazione c’è la raccolta di casi clinici, quello che hanno fatto, senza doppio cieco e senza gruppo di controllo, come obiettivo: riduzione del tumore. Ma a chi vuoi che importi se riduco il tumore e quello muore il giorno dopo, oppure fa una vita infernale?
La somministrazione di farmaci scaduti
Guardando il National CancerInstitute se una sperimentazione è fatta con il più basso livello di obiettivi e il più basso livello di sperimentazione non può dare indicazioni cliniche, cosa che loro hanno preteso di fare. Ma oltre questo hanno dato farmaci scaduti a 1048 persone… Ditemi voi in tutto il mondo quale sperimentazione puoi pretendere di ritenere efficace in queste condizioni? Hanno messo una sostanza cancerogena e tossica come l’acetone che dovevano eliminare, avevano tutte le istruzioni date dal Prof. Di Bella per eliminarla. Hanno dato 4 dei 7 farmaci della cura. Vuole dire che non conoscevano neanche la cura, malgrado una ricerca autografa rilasciata dal Prof. Di Bella in Commissione Oncologica! E ancora, non hanno usato la siringa temporizzata per le somatostatine che andava fatta in 8 ore e l’hanno fatta rapidamente dando nausea e vomito che hanno attribuito a tossicità della sperimentazione e della cura per evitare di darla perfino come cura compassionevole.
Hanno sballato completamente le frazioni, le dosi del composto di retinoidi, tant’è che nell’articolo dei tempi sui recuperi di Marco Travaglio il titolo è: Così hanno truffato Di Bella, farmaci scaduti e dosi sballate!
Dopo il danno la beffa
Sono stati assolti tutti perché “poverini, spinti dall’opinione pubblica non hanno fatto in tempo a fare le cose correttamente”, per cui non c’è il dolo, li hanno tutti assolti, però hanno messo in evidenza queste gravissime e numerose anomalie! Ma la beffa è che, malgrado queste anomalie (che avrebbero inficiato qualsiasi sperimentazione), hanno preteso di ritenere valida la sperimentazione. In base a una sperimentazione fatta in questa maniera negano la terapia a persone che documentano di essere guarite con la terapia Di Bella dopo il fallimento della chemio.
Siamo in periodo di globalizzazione, l’industria, la finanza, il commercio sono globali, loro hanno calcolato che una persona che non fa le loro terapie, come minimo gli fa perdere dai 200 ai 500 mila euro. E’ tutta un’aggregazione di poteri perché le case farmaceutiche sono azionisti, ma sono gli stessi azionisti della grande informazione, sono gli stessi azionisti delle banche del farmaco, sono gli stessi azionisti della grande industria.
Siccome le case farmaceutiche sono dei giganti, hanno dei fatturati incredibili e un’altissima percentuale di questi fatturati è dovuto a queste terapie. Ma attenzione la chemio, la terapia oncologica, non solo produce altissimi fatturati di per sè, ma anche un’enorme indotto di altri farmaci! Ogni volta che lei evita che un paziente si ricoveri e faccia queste cose per loro è una perdita immensa per quanto riguarda il fatturato di farmaci sia diretti che indotti.
Se noi (con il MDB) abbiamo curato gente a casa, e questi sono a posto, c’è una differenza di costi totali altissima che determina un crollo di un intero “sistema di impostura”, perché il fatto di continuare a imporre queste terapie, vuole dire che c’è un sistema di connivenze. Quando lei alle massime fonti di fatturato oncologico toglie la principale ragione del fatturato, non è che metti in crisi dei giganti, metti in crisi tutti i loro azionisti e l’intera filiera…
Le pubblicazioni scientifiche di Di Bella
Se voi inserite tutte queste pubblicazioni che vi ho portato qua sono pubblicazioni sulle banche dati mondiali, ci sono oltre 250 lavori di mio padre al Congresso mondiale, ci sono due congressi mondiali, uno europeo e quattro nazionali, queste sono pubblicazioni sulla banca dati mondiale. Se andate a vedere le fonti di informazione del sistema, dice che la terapia Di Bella non ha basi scientifiche e che tutto questo (i dati appena citati) non esiste. E’ questo il sistema!
L’informazione, la finanza, la politica, le banche d’affari, le banche di rating etc. è un unico aggregato. Le forze politiche sono strettamente collegate, sono e saranno sempre i più feroci nemici detrattori, calunniatori, diffamatori della terapia perché temono di essere delegittimati completamente. Perché se la gente si rendesse conto fino a che punto è stata ingannata su un elemento cardine come la vita e la salute, allora tutte le balle che gli raccontano non verranno più credute e avrebbero una perdita verticale di credibilità."
Giuseppe Di Bella