Combattere i diverticoli a tavola
L’apparato digerente è uno dei più sviluppati e grandi del nostro organismo. Il suo corretto funzionamento è fondamentale per la nostra vita quotidiana, lo sa bene chi soffre frequentemente disturbi gastrici o intestinali, tra le malattie più frequenti in assoluto.
Tra le numerosissime malattie, dalle più lievi alle più gravi, che possono colpire il nostro sistema digerente a partire dalla bocca fino all’intestino, troviamo anche i diverticoli, poco conosciuti, ma abbastanza diffusi nella popolazione.
Cosa sono i diverticoli?
I diverticoli sono piccole cavità, simili a sacchettini, che si possono formare lungo le pareti dell’apparato digerente. Nella maggior parte dei casi, i diverticoli interessano la parte finale del colon, il cosiddetto sigma o intestino sigmoideo posto in basso a sinistra nell’addome, ma possono anche trovarsi anche a livello del duodeno o, più raramente, dell’esofago.
Piuttosto diffusi soprattutto a partire dai 40 anni, ne soffre circa il 10% della popolazione in questa fascia d’età, aumentano con l’avanzare dell’età fino a raggiungere picchi del 70% tra i cittadini più anziani. I diverticoli sono di solito asintomatici, non danno fastidio e in molti casi non vengono riscontrati, tuttavia se si infiammano causano molto dolore e fitte acute, da cui il nome di “appendicite sinistra”, con nausea e vomito; in casi gravi si può avere anche sanguinamento e difficoltà ad andare in bagno.
Quali sono le cause?
Non ci sono ancora dati certi sulle cause dei diverticoli. Molti medici però convengono che un ruolo fondamentale sia giocato dall’alimentazione: la formazione dei diverticoli è infatti collegata a un indebolimento delle pareti dell’intestino, spesso causato da stitichezza che causa un ristagno delle feci nell’intestino stesso.
Una dieta povera di fibre parrebbe aumentare il rischio di diverticoli, diminuendo i movimenti intestinali: riprova di questa teoria è il maggior numero di diverticoli che colpisce la popolazione di stati con una tipica dieta ricca di grassi e povera di fibre, come Stati Uniti e Inghilterra, contro il numero minore di paesi asiatici e africani con diete ricche di frutta e verdura.
Otre all’alimentazione, alcune persone possono avere anche una predisposizione genetica a sviluppare diverticoli, ma altre cause ipotizzate sono di natura batterica. Ad oggi, i medici continuano a studiare le cause che portano alla formazione di diverticoli per far luce sulla natura di questa patologia.
I rimedi contro i diverticoli
Così come un certo tipo di dieta può causare diverticoli, un altro tipo di dieta può fare da rimedio e cura per gli stessi.
Ecco una lista di cibi amici e nemici:
Cibi sì: tra i prodotti di cui fare scorta per chi soffre di diverticoli troviamo frutta, verdura e prodotti integrali, come pane, biscotti, pasta che contenendo farine grezze sono più facili da digerire.
Tra le verdure migliori troviamo quelle più ricche di fibre, tra cui cavoli, carciofi, insalate in generale, carote. Ottime sia crude che cotte, offrono valide alternative di preparazione, dai centrifugati ai minestroni: l’importante è assumerne almeno una porzione a pranzo e una a cena.
Per quanto riguarda la frutta, le alternative migliori sono rappresentate dai frutti ricchi di acqua, che insieme alle fibre aiuta la formazione delle feci e un miglior transito intestinale: arance, mele, pere, prugne, ma anche frutta secca.
Il consiglio è quello di consumarle crude e con la buccia, facendo attenzione a lavarle bene prima di mangiarle.
Cibi no: tra i cibi meno raccomandati in caso di diverticoli troviamo gli insaccati in generale, le spezie piccanti e i legumi, è preferibile consumarli frullati in zuppe in modo da eliminarne la buccia.
Fare attenzione anche a frutta e verdura contenente semini come kiwi, fragole e pomodori che possono andare a infiammare i diverticoli causando dolore. Tra le bevande è utile ridurre il consumo di tè e caffè o assumerne del tipo deteinato o decaffeinato; anche il latte e i latticini in genere sono nemici dei diverticoli, per cui meglio evitarne un consumo eccessivo.
Nei momenti di infiammazione e nelle fasi di dolore acuto, con vomito e diarrea, è preferibile limitare l’assunzione di cibo e affidarsi a un’alimentazione semiliquida o liquida per evitare di disidratarsi. È necessario in questi casi rivolgersi al proprio medico per risolvere il problema in breve tempo e in modo corretto.
Una corretta alimentazione e l’attività fisica regolare possono aiutarci a prevenire e a ottenere sollievo da questa patologia sempre più diffusa.