La salute dalle piante

 

Le piante contengono molte sostanze di estrema utilità per il benessere dell’organismo umano e che spesso possono aiutare anche a ritrovare la forma perduta. Le piante e gli alimenti vegetali oltre a rappresentare una buona fonte di fibre, vitamine e sali minerali contengono discrete quantità di composti biologici attivi denominati phytochemicals o fitonutrienti. Esistono migliaia di phytochemicals e molti ancora non sono stati scoperti. I fitonutrienti svolgono un’azione di sostegno nei confronti di numerose funzioni del metabolismo cellulare e una loro carenza sembra correlarsi con lo sviluppo di numerose malattie croniche. Bietole, ravanelli, rape, cavoli e broccoli sono ricchi in isotiocionati, phytochemicals protettivi nei confronti di alcune forme tumorali e dalla spiccata attività detossificante.Aglio e cipolla sono ricchi in allisolfuri, molto utili per il benessere del sistema cardiovascolare e per tenere sotto controllo la colesterolemia.Carciofo e tarassaco sono ricchi in polifenoli, sostanze utili per il corretto metabolismo epatico e per la depurazione dell’organismo. Mirtilli, uva nera, melanzane e radicchio contengono le antocianine sostanze dalla spiccata attività antiossidante molto utili per la vista, per il benessere dei capillari sanguigni e dell’apparato urinario. Il te verde, le albicocche e le ciliegie contengono discrete quantità di catechine dall’attività antiossidante, mentre le mele contengono flavonoidi come la quercetina e la rutina dall’azione blandamente lenitiva e antinfiammatoria a livello gastro intestinale e protettiva nei confronti del cancro del colon.

 

L’importanza della fibra alimentare

 

La fibra alimentare è fondamentale sia per garantire un corretto transito intestinale sia per alcune sue caratteristiche, si ritrova in alcuni integratori ad azione saziante. I componenti degli alimenti vegetali che non possono essere degradati dagli enzimi digestivi costituiscono la fibra alimentare.  Fra le fibre più importanti per l’organismo umano la cellulosa, le emicellulose, le pectine e la lignina. Le fibre si ritrovano con estrema facilità nella composizione degli integratori utilizzati per il controllo del peso corporeo: in questi prodotti si usano soprattutto le mucillagini ovvero le fibre solubili tipiche del glucomannano, dello psillio, del lino, dell’altea, del tiglio e del fico d’india.

Le mucillagini, infatti, a livello dello stomaco, in presenza di un’adeguata idratazione rigonfiano, inducendo una prolungata sensazione di sazietà e attenuando il senso di fame. Le mucillagini formano quindi una sorta di gel che tende a inglobare gli zuccheri e i grassi presenti nei cibi, rallentandone l’assorbimento e facilitandone l’eliminazione. Gli integratori a base di fibre con funzione saziante, perciò, vanno assunti subito prima dei pasti principali per favorire il contatto del cibo con le mucillagini e siccome l’efficacia delle fibre è direttamente proporzionale al grado di idratazione è buona norma accompagnare l’ingestione dell’integratore, con almeno due abbondanti bicchieri di acqua, preferibilmente a temperatura ambiente. La fibra, infine, per la sua capacità di modificare la consistenza del contenuto digestivo svolge un ruolo fondamentale nel corretto e fisiologico transito intestinale.

Attivatori metabolici

 

Vi sono alcune piante in grado di riattivare un metabolismo pigro e utili, quindi, per riconquistare la perduta forma fisica L’uso degli attivatori metabolici può risultare utile ogni qualvolta ci si trovi di fronte a soggetti che pur non seguendo un’alimentazione eccessiva e scorretta, sono in soprappeso e non riescono a scendere di peso. Queste persone, generalmente, lamentano stanchezza, bassa pressione, sonnolenza diffusa; sono pazienti per lo più molto sedentari con un metabolismo basale tendenzialmente molto basso. In questi casi è essenziale incrementare l’attività fisica per aumentare il fabbisogno energetico e si può anche ricorrere all’uso di un attivatore metabolico. L’arancio amaro, citrus aurantium, il te verde e l’alga bruna, ficus vesiculosus, sono piante che si comportano come attivatori metabolici perché stimolano la termogenesi, il processo che permette una più efficace utilizzazione degli acidi grassi liberi prodotti e la lipolisi, il meccanismo che permette la scissione delle riserve di grasso immagazzinate nel tessuto adiposo sottoforma di trigliceridi.

Queste sostanze naturali andrebbero usate per brevi periodi di tempo, 10-20 giorni al massimo, ripetendo l’assunzione ciclicamente anche più volte all’anno. Queste piante esplicano un’azione stimolante per questo non vanno mai somministrate ai bambini, alle donne in gravidanza, ai soggetti cardiopatici e ipertesi.

 

Fonte: ADI (Associazione Italiana di Dietetica e nutrizione Clinica)