Che fatica quei giorni!


Mal di testa, irritabilità, gonfiore addominale e mammario, stanchezza. Sono alcuni dei sintomi della Sindrome premestruale. Ma alleviare i disturbi legati alla PMS è possibile. Il parere del ginecologo
È proprio vero, le donne sopportano, eccome. E non stiamo parlando delle numerose rinunce che sono costrette a fare per conciliare famiglia e lavoro. Ma di quanta pazienza un buon numero di loro deve avere, ogni mese, per far fronte a quei dolori tipicamente femminili. Dolori, più o meno intensi e fastidiosi, che possono affliggere sia durante i giorni del ciclo, che addirittura prima della comparsa delle mestruazioni. Si parla infatti di Sindrome premestruale per indicare un insieme di disturbi fisici e psichici che regolarmente scompaiono con l'arrivo del ciclo e che si manifestano con repentini cambiamenti di umore, depressione, irritabilità, crisi di pianto e dolori di vario tipo. Una sintomatologia non da poco e che rischia, a seconda dell'intensità dei sintomi, di compromette la vita sociale, di coppia, lavorativa e scolastica di chi ne soffre. E la cui risoluzione spesso non è di sola competenza del ginecologo. Per capire da cosa dipendono tutti questi disturbi e quali cure adottare per trovare sollievo, abbiamo interpellato il dottor Tiziano Motta, ginecologo della Clinica Mangiagalli di Milano. Ecco cosa ci ha raccontato.
Quante donne ne sono colpite in Italia?
In Italia non ci sono dati a riguardo. Direi che dati della letteratura, parliamo di letteratura prevalentemente di tipo anglosassone, dicono che la percentuale di donne in età fertile, con disturbi seri, è stimata tra il 2 e 10 per cento. Mentre quelle che possono presentare sintomi più lievi, sempre secondo i dati anglosassoni, oscilla tra il 30 e l'80 per cento.
Quali sono i sintomi gravi?
Beh, sono diversi. Tenga presente che negli ultimi vent'anni anni la sindrome premestruale è diventata una categoria diagnostica a sé stante. Possiamo dire poi che è una patologia di confine tra la ginecologia e la psichiatria. Tanto che i disturbi sono i più diversi: depressione del tono dell'umore, stato di ansia, difficoltà a concentrarsi, irritabilità, cefalea, stipsi, alterazioni del sonno, modificazione del peso corporeo, lesione mammaria, lesione addominale, abbassamento dell'appetito. E poi meno meno frequenti, ma descritti, sono alterazione degli ormoni tirodei e disturbi di tipo comportamentali, in cui è prevalente l'aggressività.
In alcuni casi questi sintomi sono così gravi da impedire le normali attività quotidiane?
Certo. La legislatura britannica riconosce delle attenuanti nelle ipotesi che la donna commetta un delitto quando risulta affetta da sindrome premestruale.
Ma la si può considerare una malattia?
Più che una malattia è appunto una sindrome. E questo già la dice lunga sugli interventi di tipo terapeutico da adottare. Sono 40 anni che si tenta di curarla, ma non esiste il farmaco ad hoc. E la cura da seguire dipende dai disturbi e dal disturbo prevalenti che una donna ha. In generale si fanno tentativi farmacologici, che spesso non funzionano, fino a modificare l'alimentazione e lo stile di vita.
Si possono dunque alleviare i sintomi da sindrome premestruale a tavola?
Sì. Il suggerimento è di evitare, nei giorni critici, i cibi salati, i cibi conservati in scatola, alcolici, sostanze eccitanti e privilegiare un'alimentazione a base di frutta, verdura, formaggi freschi, pesce. E poi qualcuno suggerisce anche che il ritmo sonno/sveglia debba essere conservato. E che quindi una persona dovrebbe dormire dalle sette alle otto ore nell'arco delle 24h.
E se la sintomatologia non si corregge controllando la dieta e il sonno?
In questo caso bisogna mettere in atto anche terapie farmacologiche e a volte sono anche farmaci più di pertiennza dello psichiatra, che del ginecologo.
Fare attività fisica può aiutare a stare meglio in quei giorni?
Qualcuno suggerisce di fare yoga , che può aiutare a ridurre le tensioni fisiche.
La sindrome premestruale migliora o peggiora con l'avanzare dell'età?
Sicuramente con la menopausa questi disturbi tendono a scomparire perché un ruolo molto importante è esercitato dagli ormoni femminili. Tanto è vero che in alcuni casi la somministrazione della pillola può avere effetti positivi fino al raggiungimento del sollievo, ma anche esacerbare la situazione.
In generale a quali cure farmacologiche si ricorre?
Sicuramente antinfiammatori, che alleviano i dolori. In alcuni casi può avere effetti benefici anche la somministrazione di magnesio. Alcuni soggetti ne possono essere carenti e un'ulteriore somministrazione può aiutare a sminuire i disturbi. Nel 10 per cento dei casi dà un miglioramento. Si possno poi usare prodotti a base di agnocasto, oli essenziali, ecc. Io però non ho esperienza a riguardo.
Spesso le donne sono portate a ricorrere ai farmaci da banco per alleviare questi tipi di disturbi. Qual è il suo consiglio?
Sicuramente, dal punto di vista medico, è opportuno contattare un dottor e con lui tentare una cura.
Può aiutare tenere un diario dei sintomi che precedono il ciclo mestruale?
Assolutamente sì. In alcuni casi è vivamente suggerito per fare un quadro globale della situazione.

Marcella Gaudina