Lubrificanti vaginali: quando servono

 

Solo prodotto da sexy shop per aumentare il piacere sessuale? Niente affatto: i lubrificanti intimi possono essere fondamentali per sentirsi meglio. Ecco quando.

 

La parete vaginale interna è naturalmente lubrificata da un sottile strato di muco umidificante che ha anche la funzione di difesa da attacchi esterni e che aumenta in risposta all’eccitazione sessuale, per facilitare la penetrazione.

Non sempre, però, la lubrificazione naturale è presente o sufficiente: «Troppo stress, l’assunzione di alcuni farmaci, come alcune pillole contraccettive o alcuni antidepressivi; le fluttuazioni ormonali legate al ciclo mestruale, in gravidanza e subito dopo il parto o alcune malattie, come il diabete, possono rendere la lubrificazione insufficiente, così come una scarsa eccitazione sessuale, tipica, per esempio, delle prime volte» spiega la dottoressa Stefania Piloni specialista in ostetricia e ginecologia all’Ospedale S. Raffaele-Resnati di Milano.

In menopausa poi, complice il naturale crollo di produzione degli ormoni estrogeni, la lubrificazione diventa praticamente assente, causando secchezza ma anche atrofia della mucosa vaginale.

Questo può determinare disagi e piccoli problemi: penetrazione meno piacevole se non persino dolorosa, irritazioni, arrossamenti, piccole escoriazioni con lievi perdite di sangue, che si ripercuotono anche a livello psicologico a volte, riducendo il desiderio di avere un rapporto. Inoltre la secchezza vaginale, soprattutto quella legata alla menopausa, anche in assenza di rapporti può portare bruciore e prurito e favorire la comparsa di vaginiti.

È proprio a queste problematiche possono ovviare i lubrificanti vaginali: gel o creme che mimano i liquidi naturali del corpo per restituire morbidezza e fluidità lì dove ci sono secchezza e attrito. Essi sono inoltre utili anche in alcune altre situazioni, durante i rapporti sessuali: «Quando c’è una sproporzione anatomica tra i genitali dei due partner o quando si opta per rapporti anali, perché nel primo caso la lubrificazione può non essere sufficiente, e nel secondo caso perché l’ano non viene naturalmente lubrificato» aggiunge la dottoressa. «E in generale sono utili quando si utilizza il profilattico, che aumenta l’attrito della penetrazione, con un conseguente minor piacere e un maggiore rischio di rottura del profilattico stesso».

Prossimamente torneremo a parlare di lubrificanti vaginali: quali sono i prodotti in commercio, come sceglierli e come usarli.

 

 

Lubrificanti vaginali: guida alla scelta

 

Torniamo a occuparci di lubrificazione intima, con una piccola guida per orientarsi tra i diversi prodotti esistenti, per trovare quello che fa al caso proprio.

 

Ci siamo recentemente occupati dei lubrificanti vaginali e della loro funzione. Ma come e quali prodotti scegliere? Non sono infatti tutti uguali e in commercio ne esistono diverse tipologie.

Una prima distinzione riguarda la composizione di base. Esistono i gel a base d’acqua, i più diffusi e utilizzati, quelli a base di silicone, l’innovazione degli ultimi anni, e gli oli, ormai poco usati. «I gel a base d’acqua sono particolarmente idratanti, ma hanno poca presa sulla parete vaginale, per cui possono colare, e tendono ad asciugarsi rapidamente: sono adatti quando si hanno difficoltà a iniziare la penetrazione» spiega la dottoressa Stefania Piloni, specialista in ostetricia e ginecologia dell’Ospedale S. Raffaele-Resnati di Milano. «Quelli a base di silicone sono più densi e appiccicosi e aderiscono meglio alla parete vaginale, quindi non colano e durano di più, per cui sono più adatti per chi ha rapporti prolungati o comunque preferisce ricorrere al lubrificante con un certo anticipo rispetto al momento dell’incontro sessuale».

I lubrificanti a base di olio durano di più di quelli a base d’acqua perché non seccano, ma hanno un minor potere lubrificante e una minore tenuta. «Quelli poi con oli derivati dal petrolio (come la vaselina) sono ormai in disuso, anche perché controindicati se si usa il profilattico, perché possono intaccare il lattice, danneggiandolo» avverte la ginecologa.