La salute dei bambini comincia con la dieta della mamma

 

L'alimentazione prima del concepimento e durante gravidanza e allattamento è fondamentale

Chi da adulto si ritrova con una malattia cardiovascolare o col diabete probabilmente è figlio di una donna che prima di rimanere incinta e durante la gravidanza non mangiava in modo adeguato: troppo, troppo poco, male. Potrebbe sembrare una forzatura ma non lo è: si tratta infatti della conclusione a cui sono giunti moltissimi studiosi e che ora viene ribadita da un gruppo di ricercatori dell'università di Southampton, in Inghilterra, nel loro rapporto «Early nutrition and Lifelong Health» pubblicato di recente dal British Medical Association Board of Science.

 

CORRELAZIONE – Gli autori hanno le idee chiare in materia e sottolineano come ormai le ricerche siano unanimi: la dieta delle donne in età fertile è un elemento determinante nell'influenzare il rischio di malattie croniche dei figli quando saranno adulti. E non si tratta di piccoli disturbi, ma di diabete e patologie cardiovascolari, obesità e tumori, patologie ossee e mentali. Mark Hanson, direttore del Centre for Developmental Origins of Halth and Disease dell'ateneo inglese, spiega: «Abbiamo la possibilità di ridurre il numero di chi soffre di patologie diffusissime, ormai epidemiche, come l'obesità o il diabete: migliorare la nutrizione delle mamme potrebbe infatti salvare molte vite e risparmiare tanti problemi di salute alle generazioni future. Anche perché sappiamo che combattere molte di queste patologie quando si manifestano, da adulti, è spesso troppo tardi». Conta come si alimenta la madre prima del concepimento, durante la gestazione e dopo la nascita, durante l'allattamento; molte, per giunta, smettono di allattare al seno troppo presto i loro figli, abbandonando uno dei mezzi migliori per garantire loro buona salute a lungo.

 

ALIMENTAZIONE SANA – Il consiglio quindi è soltanto uno: le donne in età fertile che desiderano avere figli devono cominciare a mangiar sano prima di mettere in cantiere un bambino e devono continuare a farlo anche dopo. «Verissimo: la dieta della madre può influenzare davvero molto lo sviluppo del feto e del bambino, con effetti più a lungo termine di quello che si potrebbe supporre – interviene Giuseppe Banderali della Clinica Pediatrica dell'Ospedale San Paolo di Milano –. Le evidenze scientifiche infatti hanno ampiamente dimostrato che l'alimentazione materna è importante per prevenire patologie croniche degenerative nel figlio, quando sarà adulto». Elemento centrale è l'allattamento: «Allattare al seno è il modo migliore per dare un impulso positivo alla salute dei propri figli – dice Banderali –. L'allattamento deve essere esclusivo per sei mesi e deve poi proseguire anche quando si comincia lo svezzamento, con l'introduzione graduale dei diversi cibi. Anche in questa fase, come prima del concepimento e durante la gravidanza, la dieta sana e adeguata della madre è per forza di cose imprescindibile. E lo resta comunque anche quando il bimbo non prende più il latte materno: non dimentichiamo che il comportamento alimentare in famiglia è d'esempio per i figli, che assorbono e imparano le abitudini trasmesse da mamma e papà. Perciò inizialmente la dieta materna ha un valore soprattutto nutrizionale, quando i figli sono più grandicelli mantiene altrettanta importanza per il suo valore educativo», conclude l'esperto.

Elena Meli