Pillola ma non solo

 

Tutti i metodi anticoncezionali, dagli anelli interni alle iniezioni, ai bastoncini sottopelle. Ecco qual è il più sicuro

 

Cento milioni al giorno, più di quattro milioni l'ora, quasi 70mila al minuto, oltre 1.150 ogni secondo: tanti sono, secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, i rapporti sessuali completi intrecciati quotidianamente in tutto il pianeta. Da questi, per ogni giro completo d'orologio, scaturisce un milione di gravidanze. Un rapporto, quello di 100 a 1, che dipende in parte dalla natura e dal caso, ma anche dalla volontà degli amanti e dai progressi delle tecniche contraccettive.

Se infatti l'assenza di qualsiasi precauzione lascia un grosso margine di incertezza - la donna non rimane incinta dal 15 al 40% dei casi -, la sicurezza per chi non vuole figli cresce di pari passo con la sofisticatezza (ma anche del costo e della scomodità) del metodo adottato. Decisamente meglio che non usare nulla e sperare fanno i metodi naturali, che offrono probabilità di successo variabili dal 60 all'86%. Sono i più classici e famigerati: il coitus interruptus (l'interruzione del rapporto prima dell'eiaculazione maschile), il sistema Ogino-Knaus (il calcolo, calendario alla mano, dei giorni fertili di lei, nei quali astenersi dal sesso) e i metodi, tollerati anche dalla Chiesa, della temperatura basale e del "muco cervicale". Il primo è basato su rilevazioni della temperatura corporea al risveglio (diminuisce leggermente prima dell'ovulazione, cresce al suo inizio: dopo quattro giorni dal rialzo si possono riprendere i rapporti), l'altro consiste nell'osservazione della densità e trasparenza del muco vaginale (se è denso si può "consumare").

Molto più efficaci i metodi "barriera" - profilattico, spirale e diaframma -, che impediscono la gravidanza dall'86 al 99% dei casi, anche se sono spesso mal tollerati per motivi psicologici, pratici, possibili infezioni (il diaframma) o necessità di un impianto da parte del medico (la spirale). Ecco perché spesso la soluzione preferita, preservativo a parte, resta quella chimica (efficace fino a oltre il 99%): dalla classica pillola alla schiuma spermicida, dalla pellicola contraccettiva vaginale alla pillola del giorno dopo.

È in quest'ambito però che sono stati fatti i maggiori progressi e introdotte parecchie novità. Si va dalla "mini-pillola", un contraccettivo orale quotidiano che sfrutta un solo ormone, al cerotto transdermico (che si applica per sette giorni con un ciclo mensile di tre cerotti e una settimana di sospensione), al Nuvaring, un anello vaginale invisibile che rilascia ormoni combinati per un periodo di 21 giorni (seguiti da una settimana di interruzione).

Più invasive le più recenti novità: "The Shot", una serie di iniezioni intramuscolo di una sostanza ormonosimile che, a fronte di una puntura ogni 12 settimane e di una non immediata reversibilità del trattamento, garantisce un anno di "copertura"; l'"implanon", un bastoncino di 4 cm per 2 mm "caricato" a etonogestrel, impiantato sottopelle sopra il gomito del braccio non dominante e attivo fino a tre anni.

Un fastidio non c'è dubbio, ma assolutamente non paragonabile a quello dei drastici metodi chirurgici (vasectomia per lui, legatura delle tube per lei). Per i quali, tra l'altro, la sicurezza non è neppure totale: le statistiche dicono che permane un rischio di restare incinte variabile tra lo 0,1 e lo 0,4%. Che su 100 milioni di rapporti al giorno significa da 100 a 400mila gravidanze