La super risonanza che “brucia” le cellule del cancro

 

Una super risonanza che “brucia” le cellule del cancro; potrebbe essere questa la nuova micidiale arma contro la lotta al cancro. In pratica, si tratterebbe di una risonanza magnetica combinata con un macchinario che emette ultrasuoni ad altissima intensità focalizzandoli in un punto in modo da “bruciare” con precisione le cellule maligne senza effetti collaterali per le zone adiacenti del corpo.

Il macchinario è stato inaugurato presso l’Irst (Istituto scientifico romagnolo per la cura dei tumori). Una realtà all’avanguardia non solo in Italia ma in Europa “e che consentirà – sottolinea Dino Amadori, direttore scientifico dell’Ircs – di dare al via ad una piano di ricerca per la diagnosi e cura dei tumori unico nel panorama internazionale“.

 “La particolarità di questo strumento – spiega Amadori – chiamato Rm 3Tesla con sistema Hifu (High-Intensity Focused Ultrasound), è di avere una potenza doppia rispetto alla risonanza “standard” e ciò permette di “vedere” lesioni tumorali di solo un millimetro quando in genere sotto i 5 millimetri non sono monitorabili. Non solo, è possibile analizzare meglio i tessuti compresi quelli molli“.