Scoperto "motore" delle staminali

 

E' una proteina e aiuterà a capire come proliferano i tumori

 

E' stato identificato il motore molecolare che permette alle cellule staminali di muoversi nell'organismo e di invadere nuovi tessuti: un passo in avanti cruciale per capire come i tumori invadono l'organismo attraverso le metastasi. La ricerca è stata condotta dal Consiglio nazionale delle ricerche e pubblicata su Stem Cell Reports.

"Si aprono nuove prospettive" - Il motore delle cellule staminali è un aminoacido chiamato L-Prolina, uno dei tanti "mattoni" che compongono le proteine cellulari. E' una scoperta importante perché "questo fenomeno non è innescato da alterazioni genetiche o da un fattore di crescita, bensì dalla proprietà dell'aminoacido L-Prolina di modificare l'espressione dei geni, senza alterare, mutare né modificare la sequenza del Dna delle cellule", osservano Gabriella Minchiotti e Maria Rosaria Matarazzo, dell'Igb-Cnr.  

Al momento la scoperta non mostra di poter portare in tempi brevi a nuove terapie, ma per i ricercatori è "entusiasmante" dal punto di vista scientifico perché "apre nuove prospettive per la comprensione dei meccanismi che sono alla base della progressione tumorale".

 

"Creato" mini cervello in provetta

 

L'organoide è stato messo a punto dagli scienziati a partire da cellule staminali

 

Una versione in miniatura del cervello umano è stata ottenuta in provetta dopo anni di ricerche. Di appena quattro millimetri, è un grande strumento a disposizione dei ricercatori. Il risultato pubblicato sulla rivista Nature è frutto di uno studio guidato dall'Istituto di Biotecnologie molecolari dell'Accademia austriaca delle scienze, insieme alle Università di Edimburgo e Londra e all'Istituto Sanger, della Wellcome Trust.

Possibile anche riprodurre patologie - I ricercatori, coordinati da Madeline Lancaster e Juergen Knoblich, osservano: "Siamo fiduciosi che questo metodo permetterà di studiare una varietà di malattie legate allo sviluppo neurologico".

Il cervello in miniatura si è rivelato uno strumento unico per studiare l'intero processo di sviluppo del cervello umano: "Lo sviluppo delle regioni della corteccia - dicono i ricercatori riferendosi al mini cervello artificiale - avviene secondo un'organizzazione simile a quella che si osserva nei primi stadi di sviluppo del cervello umano".

Il mini cervello è anche un laboratorio nel quale riprodurre malattie neurologiche finora impossibili da studiare in un modello. "La complessità del cervello umano - osservano gli autori della ricerca - rendeva impossibile studiare molti disordini in organismi modello". Adesso, invece, nel cervello in provetta è già stata riprodotta la prima malattia: la microcefalia.

A partire da staminali - Il cervello è stato costruito a partire da cellule staminali umane pluripotenti, ossia cellule immature in grado di svilupparsi in ogni direzione. Nella ricerca sono state utilizzate sia cellule staminali embrionali, sia cellule adulte riprogrammate, le cosiddette Staminali pluripotenti indotte (Ips). Una volta isolate e immerse in un ambiente capace di stimolarne lo sviluppo, le cellule sono diventate neuroni e si sono assemblate spontaneamente in una struttura tridimensionale. Non è un vero e proprio organo, quello che le cellule hanno "costruito", ma un organoide.

Ancora da migliorare - Dimensioni e forma non sono infatti quelle del cervello umano, ma la struttura è quella di un cervello in miniatura e ricorda da vicino quella della parte più evoluta e complessa: la corteccia. Ha anche una cavità interna che ricorda il ventricolo che porta il liquido cerebrospinale nel cervello umano e una struttura, ed è in grado di sopravvivere per mesi in un bioreattore che lo aiuta a nutrirsi. Nonostante questo, ci sono ancora molte limitazioni e c'è ancora moltissima strada da fare prima di riprodurre in laboratorio un cervello del tutto simile a quello umano. Per alcuni, anzi, questo è un obiettivo impossibile. Tuttavia per la prima volta questo mini cervello primitivo è un modello che, come notano i ricercatori, ha "incredibili somiglianze" con il cervello umano.

 

Orecchio "generato" con le staminali

 

L'organo artificiale è stato realizzato in laboratorio con cellule di topi

Naso ricresce nel braccio grazie alle staminali

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E' stato generato in laboratorio il primo orecchio artificiale ottenuto da cellule staminali embrionali di topo. Gli scienziati hanno ricostruito la parte più interna dell'orecchio, quella in cui si trova il sistema che regola l'equilibrio, una sorta di giroscopio biologico e dove il suono viene "tradotto" per i neuroni. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, è stato ottenuto nell'università americana dell'Indiana.

Potrebbe aiutare a capire alcune patologie - I ricercatori hanno riprodotto le particolari cellule sensoriali che compongono questa struttura e vedono nel loro risultato un passo importante, che potrebbe aiutare a comprendere meglio i disturbi dell'equilibrio e a sviluppare terapie contro la sordità.

Il processo - Partendo da singole cellule staminali prelevate da un embrione di topo, i ricercatori statunitensi sono riusciti per la prima volta a guidarne lo sviluppo, facendole trasformare nelle cellule della parte interna dell'orecchio. E' stato possibile "guidando" le cellule immature a differenziarsi utilizzando il giusto "cocktail" di molecole capaci di spingere la cellula a trasformarsi. La sequenza di passaggi, detta di ricapitolazione e che risultava fino a ora lacunosa, ha portato per la prima volta alla realizzazione l'orecchio interno.