Tumori: Iss, a nord ci si ammala di più ma crescono rischi anche a sud
Come tendenza generale in Italia il rischio di ammalarsi di tumore al centro-nord è maggiore rispetto al centro-sud, anche se questo divario va progressivamente riducendosi e, in alcuni casi, a ribaltarsi.
L'incidenza del tumore della mammella infatti aumenta molto più velocemente nelle regioni meridionali rispetto al resto del paese, al punto che i livelli, stimati negli anni recenti, raggiungono e superano i valori del centro-nord. Lo svantaggio del sud Italia si osserva anche dalle tendenze recenti della mortalità che, riducendosi più lentamente rispetto alle altre aree italiane, eguaglia e supera i livelli delle regioni centro-settentrionali.
Lo attesta uno studio appena pubblicato dai ricercatori dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano, dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e dell'Associazione italiana dei registri tumori (Airtum).
Anche per il tumore del polmone maschile - illustra una nota - si osservano cambiamenti rispetto al passato, l'incidenza, storicamente più elevata nel centro-nord, si riduce prima e in maniera più accentuata rispetto al Meridione, tanto che negli anni recenti si stimano, per la prima volta, per le regioni meridionali livelli superiori a quelli del resto d'Italia. La mortalità a causa di una sopravvivenza ancora molto bassa presenta andamenti simili a quelli dell'incidenza.
Tumori: Iss, colon retto, mammella e prostata i più diffusi
Nel 2012 sono state stimate in Italia più di 54.000 nuove diagnosi di tumore del colon-retto (oltre 31.000 negli uomini e oltre 23.000 nelle donne), più di 50.000 nuovi casi di tumore della mammella e più di 42.000 di tumore della prostata. E saranno proprio queste - mammella, colon-retto e prostata - le neoplasie più diagnosticate, ovvero a maggior incidenza, nei prossimi anni.
Lo attestano - riferisce una nota - le stime dei ricercatori dell'Istituto nazionale dei Tumori di Milano, dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e dell'Associazione italiana dei Registri tumori (Airtum), pubblicate nel numero monografico di 'Tumori - Volume 99' fascicolo 3 Anno 2013.
L'incidenza si conferma, invece, in riduzione per il tumore del polmone negli uomini, per lo stomaco in entrambi i sessi e per la cervice uterina.
Al contrario, tra i tumori in aumento costante sono da segnalare il melanoma della cute, sia negli uomini che nelle donne, con 12.000 nuovi casi totali e il tumore del polmone nelle donne con più di 10.000 nuove diagnosi l'anno (in controtendenza rispetto agli uomini), destinato a diventare tra i tumori la seconda causa di morte nelle donne dopo il cancro della mammella, superando il tumore dello stomaco e quello del colon-retto.
Per tutti gli altri tumori esaminati, invece, la mortalità diminuisce, anche per effetto della diffusione di screening e tecniche di diagnosi precoce.
Lo studio e' stato realizzato nell'ambito del Programma straordinario oncologia su ''La rete nazionale dei registri tumori: indicatori e controllo del cancro in Italia'' e del progetto ''Produzione e aggiornamento sistematico di stime a livello nazionale e regionale di alcuni tumori nella popolazione generale'' promossi dal ministero della Salute e dal Centro per il controllo delle malattie (Ccm).
''Questo studio rappresenta un significativo strumento conoscitivo di straordinaria importanza per i ricercatori, i clinici e la popolazione generale, ma soprattutto un riferimento fondamentale per chi deve prendere decisioni di salute pubblica nel Paese'', dichiara Marco Pierotti, Direttore scientifico dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano.