Eritritolo, lo zucchero a zero calorie

 

Uno dei nuovi dolcificanti, alternativi allo zucchero, promette di non far ingrassare. Ma in attesa di nuove conferme, è bene non esagerare

Parlare di zuccheri e associarli a benefici per la nostra salute pareva davvero un ossimoro.
Certo, da tempo conosciamo le caratteristiche del D-Mannosio, per esempio, uno zucchero semplice di origine vegetale (estratto dal mais) e di uva ursina, indicato per favorire la funzionalità delle vie urinarie e il drenaggio dei liquidi corporei. Ma sembrava proprio la classica eccezione.
Pochi lettori forse sanno che dal 2006 la Commissione Europea ha approvato come dolcificante in tutta Europa, e quindi anche in Italia, l'uso di uno zucchero atipico, chiamato Eritritolo. Sarà la vera svolta? Vedremo.
Gli incoraggianti studi, a partire da quello del 1998, sembrano confermare che l'Eritritolo potrebbe davvero rappresentare un'ottima alternativa ai dolcificanti sintetici o semisintetici tradizionali. Ma non mancano le perplessità.

Che cosa è e dove si trova?

Per i lettori col pallino della chimica (gli altri sorvolino senza rimpianti) diciamo subito che è un poliolo a 4 atomi di carbonio presente in natura anche nella frutta. Può essere estratto, con processi industriali, da zuccheri vegetali sottoposti a processi intensivi di fermentazione batterica in specifici bioreattori.

Rispetto ai normali zuccheri ecco le principali differenze:

indice glicemico pari a zero. Tale caratteristica permette di evitare i normali “picchi glicemici” legati al consumo di zuccheri e rende l'Eritritolo ideale nei pazienti diabetici e affetti da sindrome metabolica. Tuttavia, secondo alcuni nutrizionisti, il sapore dolce potrebbe ingannare l'organismo e indurlo a non produrre più insulina. Potrebbe succedere così che, reintroducendo i veri zuccheri, si vada incontro a un'insulino-resistenza. Prima di esagerare con il nuovo dolcificante, è bene essere prudenti e attendere nuove conferme ridotto apporto energetico (circa 0,2 K.cal per grammo di prodotto) che consente di abbattere il contenuto calorico legato al consumo di zucchero o a prodotti dolcificati con saccarosio, risultando adeguato durante protocolli dietetici ipocalorici e ipoglucidici un potere dolcificante valutato tra il 60 e l'80% del comune saccarosio.

Privo del retrogusto amaro tipico dei comuni dolcificanti sintetici e semisintetici, può essere utilmente impiegato anche nella preparazione di dolci o pietanze.
Non trascuriamo di rimarcare la ridotta attività cariogena dell'eritrolo, tale da preservare il cavo orale dalla normale colonizzazione batterica provocata dagli zuccheri in generale.

I vantaggi rispetto ai dolcificanti di sintesi

L'eritritolo presenta caratteristiche metaboliche sui generis che gli permettono di essere facilmente assorbito dalla mucosa intestinale e successivamente eliminato per via renale.
Tale proprietà ne impedisce l'accumulo all'interno del lume intestinale e il conseguente richiamo di acqua. Addio dunque al rischio di dolori addominali crampiformi e fastidiose diarree dopo l'assunzione. Ma c'è di più.
Recenti studi sperimentali avrebbero osservato perfino un ruolo antiossidante di questo zucchero perchè in grado di proteggere la mucosa intestinale dall'azione ossidante di specie reattive dell'ossigeno, responsabili del deterioramento ossidativo delle strutture cellulari e della perdita della funzione di barriera. Certo, negli ultimi anni, proprietà antiossidanti non si negano (quasi) a nessun integratore emergente ma se la scienza futura dovesse confermare tali prime ricerche si aprirebbero scenari davvero interessanti nel campo nutrizionale.