Umbria, una terra tutta da scoprire

 

 

Dai Vinarelli di Torgiano alla Casa dei Racconti di Vallo di Nera, passando per gli antichi mestieri di Città di Castello, il Museo vulcanologico di San Venanzo. Viaggio alla scoperta delle "eccellenze nascoste" del cuore verde d'Italia

 

Dimenticatevi per un attimo il jazz e il cioccolato. L'Umbria non è solo Perugia o Assisi, Orvieto, Spoleto. Accanto a questi importanti centri, di fama internazionale, mete canoniche dei flussi turistici, ci sono tante realtà che oggi, per situazioni ambientali, storiche e culturali, hanno tutte le carte in regola per attirare turisti da tutto il mondo. Ed è proprio alla scoperta di queste "eccellenze nascoste" che abbiamo trascorso qualche giorno nel cuore verde d'Italia per capire come l'Umbria possa incantare non solo per i suoi paesaggi, ma anche per la sua capacità di mantenere viva l'identità delle cose e delle persone di questa terra.

Arrivati a Perugia a ricordarci che ci troviamo nella città che, ogni anno nel mese di luglio, ospita Umbria Jazz, il festival jazz italiano più importante d'Europa, ci pensa l'Hotel Giò Wine e Jazz Area, dove soggiorneremo per tutta la durata del nostro viaggio. Situato in prossimità del centro storico e a soli 200 metri dalla stazione Case Bruciate del minimetrò, inaugurato nel 2008, è interamente dedicato alla musica.

Tur  Perugia-Bettona, Bettona-Torgiano, Torgiano-Città di Castello

Prima tappa del nostro tour è Bettona, borgo in altura di origini medioevali. Per raggiungerla scegliamo di percorrere La Strada dei Vini del Cantico e, in particolar modo, La Strada del Vino e dell'Arte, dove sulla collina di Brufa, frazione del comune di Torgiano, luogo di elezione per la coltivazione della vite, dal 1987 sono esposte, in via permanente, le sculture realizzate in occasione dell'annuale manifestazione Scultori a Brufa. Un singolare percorso dove en plein air si possono ammirare opere di artisti contemporanei che hanno interpretato il paesaggio agrario e l'ambiente rurale.

Arrivati a Bettona, unico insediamento etrusco sulla riva sinistra del Tevere Umbro, scopriamo gli affreschi custoditi nelle sale del Palazzetto del Podestà del XIV secolo quali la Madonna della Misericordia e Santi di pietro Vannucci detto il Perugino (1450-15239), nonché opere di Jacopo Siculo, Dono Doni, Fiorenzo di Lorenzo e del Della Robbia. A pochi passi da piazza Cavour si trova la Chiesa di Sant'Andrea, posta di fronte alla porta principale della Chiesa di Santa Maria Assunta, oratorio della Confraternita dei Disciplinati di S. Andrea Apostolo, la cui costruzione si può far risalire agli inizi del 1300. All'interno si può ammirare un artistico soffitto ligneo a cassettoni, adornato di rosoni di buon intaglio, opera di Benedetto da Montepulciano (XVI), destinato all'indoratura, ma mai terminato. L'altare maggiore è opera pregevole del 1700, con la particolare mostra a stucco, a sembianze di fine drappeggio. Il ciclo pittorico, che si può ammirare integralmente sulla parete sinistra, ed in modo estremamente frammentario su quella destra, è dedicato alla passione di Cristo, tema tradizionale della pittura mistica e della letteratura medioevale. Merita una visita anche la Chiesa di Sant'Onofrio annessa all'omonimo monastero, retto dal 1550 dai Cappuccini, oggi di proprietà comunale. Dal 1869 la chiesa funge da cappella per il camposanto monumentale di Bettona. Al suo interno si possono ammirare importanti affresci tardo-giotteschi (XIV-XV sec).

A 5 chilometri da Bettona troviamo Torgiano, borgo medioevale, che sorge su un'altura che domina la confluenza dei fiumi Tevere e Chiascio, famoso per la sua vocazione vitivinicola. Qui in Piazza della Repubblica la nuova Biblioteca Comunale ospita la ricca Collezione delle vaselle d'Autore per il Vino Novello. Da non perdere anche la mostra permanente dei Vinarelli, acquerelli che vengono realizzati con colori diluiti nel vino durante la tradizionale Festa dell'Agosto Torgianese. Interessante anche la Collezione Nino Caruso, un importante corpus di opere donate dallo scultore alla città per la quale ha curato alcune delle più importanti manifestazioni culturali locali. Da visitare anche il seicentesco Palazzo Graziani Baglioni, con annesso giardino (per visite contattare il signor Rapetti al numero 338/8344767). Segnaliamo, inoltre, il Museo del Vino, inaugurato nel 1974, con annessa biblioteca e una raccolta di disegni, incisioni e ceramiche, che vanta fama di essere tra i più completi. Nei pressi del Museo si trova l'Osteria del museo, dov'è possibile degustare l'olio prodotto sulle colline circostanti e, naturalmente, i vini D.O.C. torgianesi, la cui storia è legata ad una tradizione che risale al XIV secolo.

Dopo una sosta al ristorante Siro per una degustazione di prodotti locali, nel pomeriggio ci spostiamo alla volta di Città di Castello per apprezzare il raffinato artigianato locale. La città che ha dato i natali nel 1915 all'artista Alberto Burri (e non a Monica Bellucci, come erroneamente molti credono), medico di formazione diventato poi protagonista dell'arte italiana del Novecento (alcune sue opere sono raccolte nello spazio espositivo agli Ex Essiccatoi del Tabacco, a completamento della collezione di Palazzo Albizzini), è infatti legata ad un'importante e prestigiosa tradizione della tipografia e dell'editoria, a partire già dal XVI secolo. E proprio nei locali del Museo della Tipografia Grifani-Donati, che hanno sede fin dal 1799 nei locali soprastanti l'antica chiesa di San Paolo (sec XIII), in Corso Cavour, è possibile riscoprire le antiche e preziose tecniche artigianali dell'arte della stampa. All'interno della tipografia, il cui titolare continua la tradizione di famiglia, sono conservati il vecchio torchio ottocentesco, i banchi della composizione a mano, alcune macchine da stampa di varie epoche. A pochi passi di distanza troviamo il laboratorioTela Umbra fondato nel 1908 dai benemeriti Baroni Alice e Leopoldo Franchetti, per contribuire al miglioramento delle condizioni di arretratezza in cui vivevano le famiglie dell'epoca, che ancora oggi continua l'antica arte della tessitura con telai a mano. E che oggi è meta ideale per gli acquisti di qualità: tovaglie, asciugamani, fazzoletti, coperte da letto e bomboniere tutti prodotti rigorosamente in puro lino lavorato esclusivamente a mano. Oltre alla visita al laboratorio di tessitura, al secondo piano di Palazzo Tomassini troviamo il museo dedicato alla Collezione Tessile di antichi manufatti. Da qui, per una piccola pausa, si va al Caffè Latino, nella centrale piazza Matteotti.

Merita un viaggio Vallo di Nera, un libero castello fondato grazie ad una concessione della città di Spoleto nel 1217, nei pressi un insediamento feudale preesistente, denominato Flezano, sopra un colle a dominio di uno slargo della valle del Nera. Oggi inserito nel Club dei Borghi più belli d'Italia per l'armonia architettonica del tessuto urbano, la ricchezza degli affreschi, la qualità del patrimonio edilizio e soprattutto per la viabilità. Vallo di Nera è infatti un caratteristico borgo d'altura che conserva intatto un tessuto edilizio da fortezza medioevale con impianto urbanistico a pianta ellittica cinto da mura e da torri di difesa. Le mura possenti e le antiche torri circondano le case in pietra che sono addossate le une sulle altre, interrotte solo da ripide viuzze, da archi e sottopassaggi. Peraltro i suoi edifici, recentemente restaurati, costituiscono uno dei migliori esempi di restauro e conservazione dell'aspetto urbanistico originario. Da vedere la Chiesa di Santa Maria, a navata unica con elementi di passaggio tra romanico e gotico, che vanta affreschi di notevole bellezza e pregio (visite solo su prenotazione contattando il Comune o la Comunità Montana). Vale una visita anche la Casa dei Racconti, inaugurata il 10 dicembre 2005, posta nei locali del Palazzotto di Portella, centro di ricerca e documentazione sulla letteratura orale che raccoglie ed espone materiale cartaceo, audiovisivo e digitale prodotto dalle ricerche di studiosi di cultura popolare.

Da Vallo di Nera ci spostiamo nel territorio del comune di Ferentillo. Qui immersa in un fitto bosco, con una meravigliosa vista sulla vallata, si trova l'Abbazia San Pietro in Valle, posizionata all'interno del Parco Naturale del fiume Nera, oggi residenza d'epoca trasformata in albergo. Da scoprire il chiostro, il portale, la maestosa torre campanaria e la chiesa. Quest'ultima, chiusa per lavori di manutenzione, sarà riaperta al pubblico a partire dal mese di giugno. Dopo una sosta enogastronomica al Piermarini di Ferentillo, ristorante a gestione familiare nonché fattoria didattica (i proprietari organizzano su prenotazione percorsi didattici alla scoperta del tartufo nero nel bosco circostante con seguente dimostrazione di cucina per la preparazione di piatti), ci dirigiamo verso la zona vulcanologica di San Venanzo (TR), posizionata alle pendici del Monte Peglia, conosciuta da più di cento anni per la presenza di tre piccoli vulcani attivi più di 265mila anni fa, uno dei quali ha prodotto una colata lavica chiamata Venanzite caratterizzata da minerali rari che la rendono unica al mondo, per una visita al Museo Vulcanologico. Per valorizzare questo importante sito è stato creato il Parco Vulcanologico, riconosciuto area protetta dalla provincia di Terni, composto da un museo e un sentiero didattico, che si sviluppa all'interno dell'ex cava di Venanzite, dove si possono ammirare da vicino le strutture vulcaniche.

Non si vive di sola arte e spirito così l'ultimo giorno del nostro tour lo dedichiamo a una velocissima visita al cuore di Perugia. Per spostarci verso il centro storico della città ci serviamo del minimetrò, la metropolitana leggera, progettata dall'architetto Jean Nouvel, che collega la zona periferica della città con l'acropoli. Il consiglio, sempre che si abbia tempo a disposizione, è di percorrere tutti i tre chilometri circa della linea, da Pian di Massiano fino a Pincetto, per vedere Perugia da una prospettiva diversa e lasciarsi incantare dal paesaggio. Una volta arrivati alla città alta e dato un colpo d'occhio al Duomo, al Palazzo dei Priori e alla Fontana Maggiore, è d'obbligo una sosta alla storica Pasticceria Sandri, la più antica della città, che spicca per l'eleganza dell'arredamento ottocentesco e per le specialità dolciarie e gli ottimi cioccolatini. In tempo di crisi, per lo shopping meglio puntare agli outlet aziendali di cui l'Umbria è ricca.