Cure all'estero: il decalogo Ue
La Commissione europea ha varato il proprio decalogo di proposte per chiarire in che modo i pazienti possono far valere il loro diritto ad un’assistenza sanitaria che travalica le frontiere interne all’Europa, ma in un quadro che garantisca l’autonomia dei sistemi di assistenza nazionali che insieme rappresentano uno dei pilastri della società europea.
Queste le novità su cui si confronteranno nei prossimi mesi i ministri della Sanità dell’Ue.
1. Sceglie il paziente. Il paziente ha il diritto di farsi curare in un altro Paese Ue diverso da quello in cui risiede ed essere rimborsato fino a concorrenza dell’importo che avrebbe ricevuto nel proprio Paese. Per le cure ospedaliere tuttavia, uno Stato membro può decidere, in certe circostanze, di introdurre un’autorizzazione amministrativa preventiva.
2. Diritto all’informazione. Il paziente deve avere più facilmente accesso ad un'informazione utile sulle cure sanitarie transfrontaliere tramite punti di contatto nazionali.
3. Risarcimento per danni. I pazienti che subiscono pregiudizio in seguito ad una cura sanitaria all'estero saranno informati su come essere risarciti e dove ottenere assistenza.
4. Nessuna discriminazione. I pazienti che beneficiano di cure transfrontaliere hanno diritto allo stesso trattamento dei residenti senza subire alcun tipo di discriminazione.
5. Accesso ai dossier. I pazienti avranno accesso al loro dossier medico e la protezione dei dati a carattere personale è garantita anche nel quadro delle cure transfrontaliere.
6. Riconoscimento ricette estere. Ricette mediche più facilmente riconosciute nelle farmacie locali saranno garanzia di continuità delle cure nel Paese d'origine per coloro che hanno ricevuto trattamenti sanitari all’estero.
7. Sanità on-line. Bruxelles vuole rafforzare la sanità elettronica come la telemedicina, che consente di ottenere un aiuto specialistico a distanza tra grandi centri e piccole strutture.
8. Cartelle cliniche elettroniche. Per garantire l’assistenza a chi viaggia e si trova all'estero, Bruxelles fornisce le linee guida affinché i medici possano accedere a informazioni vitali on-line sui pazienti che hanno in cura.
9. Progetto sos salvavita. Per intervenire in casi d'urgenza l'Ue sostiene finanziariamente il progetto di 12 Paesi - tra cui l'Italia - di inserire in una banca dati un quadro sintetico di informazioni essenziali del paziente (dal gruppo sanguigno alle allergie note, alle terapie seguite) su base volontaria e su richiesta del cittadino, e nel rispetto della privacy.
10. Sviluppo reti di riferimento. L'obiettivo è di riunire su base volontaria i centri specializzati di diversi Stati membri per favorire un accesso più agevole dei pazienti a cure altamente specializzate, soprattutto nel caso di patologie rare.