Fritto Misto all'Italiana


Impanato o in pastella, o più semplicemente avvolto di sola farina, il caldo e croccante guscio della frittura è un vero piacere per il palato. Le tradizioni regionali italiane sono ricche di un'infinita varietà di fritti e alcune specialità sono diventate dei classici apprezzati ovunque, come l'oliva ascolana, gli arancini e i cannoli dalla Sicilia o il fritto misto alla piemontese. Se questi pochi esempi vi hanno già procurato l'acquolina in bocca, non resta che raggiungere Ascoli Piceno dove dal 28 aprile al primo maggio è in programma Fritto Misto all'Italiana 2011, settima edizione della rassegna nazionale e internazionale delle fritture, un evento gastronomico completo delle specialità italiane e del world food.
Primo giorno
In giornata
Un fine settimana con l'acquolina in bocca: Ascoli Piceno ospita dal 28 aprile all'1 maggio Fritto Misto all'Italiana 2011, settima edizione della rassegna gastronomica nazionale sulle più grandi tradizioni del fritto italiane e del world food.
Impanato o in pastella, o più semplicemente avvolto di sola farina, il caldo e croccante guscio della frittura costituisce un piacere sublime per la gola. Le tradizioni regionali italiane sono ricche di un'infinita varietà di fritti e alcune specialità hanno assunto connotazioni forti per le tradizioni culinarie regionali e locali, come gli arancini e i cannoli per la Sicilia o il fritto misto per il Piemonte. E poi il tipico fritto misto all'ascolana, panzarotti e pizza fritta dalla Campania, i krapfen dell'Alto Adige, gli zafarani calabresi, la tempura giapponese, le brewas del Marocco o il popolare fish&chips anglosassone, sono solo alcune tra le specialità più o meno note da gustare nei giorni dell'evento. Novità 211 i Carciofi fritti alla Giudia della tradizione giudaico-romana, i Krapfen dell’Alto Adige e i Friscieu, gustosissime frittelle di erbe liguri.
Una rassegna che vede protagonista Ascoli Piceno, patria della rinomata oliva ascolana del Piceno, preparazione che può fregiarsi del marchio DOP. Un successo crescente di edizione in edizione che ha premiato una formula semplice ed efficace il cui obiettivo principale è quello di presentare una carrellata, la più ampia possibile, sulle specialità fritte, preparate da professionisti del settore utilizzando materie prime di qualità sempre provenienti dalle regioni e nazioni di origine.
La manifestazione è dislocata in due luoghi storici di Ascoli: nella suggestiva cornice di piazza Arringo si snoda il Palafritto, clou della rassegna, con gli stand delle regioni italiane (dieci) e dei Paesi stranieri (Marocco, Inghilterra, Cina). Sempre in piazza Arringo, sono allestite Le Corti del Fritto, una sorta di "villaggio globale della gastronomia" dove si mescolano sapori e profumi dal mondo.
La rassegna prevede anche un calendario di degustazioni guidate, una per ogni pomeriggio, mentre per chi ama dilettarsi dietro ai fornelli, non mancano le Lezioni di Frittura in piazza Arrigo.

Secondo giorno
In giornata
"La città delle cento torri", nobile ed elegante, Ascoli Piceno conserva nell'architettura e nei monumenti i segni di un passato straordinario. Il centro storico, stretto oggi come un tempo su di un terrazzo tra il fiume Tronto e il torrente Castellano, è impostato ancora secondo la regolare maglia dell'insediamento romano ed è fitto di architetture medievali e rinascimentali, costruite con quel travertino che assume sfumature meravigliose a seconda del volgere del sole. Resti romani (teatro, ponte augusteo) e chiese romaniche, palazzi rinascimentali e torri gentilizie sono tappe di itinerari suggestivi sospesi in una dimensione quasi irreale.
Piazza del Popolo è il cuore e il salotto della città, una delle piazze gioiello dell'Italia rinascimentale arrivata intatta ai nostri giorni: sul grande spazio si affacciano il palazzo dei Capitani del Popolo (sec. XIII) e la gotica chiesa di San Francesco affiancata dalle arcate della Loggia dei Mercanti (1513) e del Chiostro maggiore. Nella piazza la prima domenica di agosto arriva il corteo storico che dà inizio ai giorni della Giostra della Quintana. Prima di procedere è doverosa una sosta nello storico Caffè Meletti, del 1907, per ammirarne gli interni in stile Liberty e gustare un bicchierino di anisetta.
Piazza Arringo, la più antica e centro della vita civile medievale, è dominata dal duomo di Sant'Emidio: la facciata incompiuta fu progettata da Cola dell'Amatrice; all'interno è conservato il polittico di Carlo Crivelli raffigurante la Madonna con bambino in trono e Santi. Il palazzo Comunale, che incorpora il palazzo dell'Arengo (sec. XII) e quello del Comune (sec. XIII), è una costruzione solenne, con facciata in travertino e belle decorazioni alle finestre; oggi ospita la Pinacoteca civica. Nella stessa piazza, di fronte al Palazzo vescovile, palazzo Panichi ospita il Museo Archeologico che raccoglie reperti dal Paleolitico all'Alto Medioevo rinvenuti nel territorio ascolano.
Tra le notevoli chiese romaniche sparse per la città si segnalano Santa Maria inter Vineas (sec. XII-XIII), così chiamata forse per la sua posizione inter vias o forse per i vigneti che occupavano un tempo la città, e la romanica chiesa dei santi Vincenzo e Anastasio (sec. XI), la cui facciata, divisa in 64 riquadri, è ornata da un ricco portale gotico e da un basso campanile a bifore; all'interno la cripta affrescata è del VI secolo. Da qui è suggestivo percorrere via di Solestà, fitta di torri e di case che contribuiscono a darle un aspetto medievale, così come lo è la caratteristica via dei Soderini, dove sono di particolare interesse il palazzetto longobardo e la torre Ercolani.
Cena in uno dei locali che aderiscono al Circuito dei Ristoranti di Fritto Misto all'Italiana, che propongono nel menu il ricco fritto misto all'ascolana. Si possono provare anche le altre specialità tipiche del Piceno, come le olive all'ascolana, i vincisgrassi o piatti a base di pesce locale proveniente dal mercato ittico di San Benedetto del Tronto.
Sera
L'atmosfera vivace dei giorni della manifestazione e il clima mite di primavera sono ideali per una passeggiata nelle stradine del centro storico, mangiando magari in un chiosco di piazza Arringo dove sono allestite Le Corti del Fritto.
 

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