Arte e cultura
Terra di romani, longobardi, veneziani, Asburgo: il Friuli Venezia Giulia è uno scrigno di tesori d'arte
Il Friuli Venezia Giulia è un intreccio fittissimo di arte, che racconta storie particolarissime, da assaporare lentamente, da svelare poco a poco per coglierne i riflessi più magici.
Senti il palpito dell'incrocio di culture e popoli
Qui nel corso dei secoli, si sono avvicendati culture e popoli: questi incroci hanno dato vita a perle d'arte e tradizioni tutte da scoprire.
Trieste è un compendio incredibile di eleganti architetture asburgiche e di caffè storici, con un mare che sembra quasi entrare nella città. Un mare che l'ha resa cosmopolita: sono visibili i segni del culto cattolico, evangelico, valdese, serbo-ortodosso, greco-ortodosso ed ebraico, con un ex ghetto popolato di rigattieri e antiquari.
E poi Gorizia, "città giardino" che con fare signorile esprime tutto il suo fascino mitteleuropeo, luogo nevralgico, assieme ai territori circostanti, della Prima Guerra Mondiale.
Udine, invece, incanta con calde osterie e i capolavori pittorici di Giambattista Tiepolo, piazze accoglienti ed eleganti strade su cui si affacciano palazzi in stile veneziano e liberty.
Pordenone, la città dei portici e dei palazzi affrescati, è ricca di eventi di fascino, come pordenonelegge.it, animato festival della letteratura.
E poi… una miriade di perle d'arte che ti sorprenderà
Lasciati affascinare dalle mille suggestioni delle piccole perle d'arte e borghi tipici del Friuli Venezia Giulia:
• Aquileia, la Seconda Roma, con il più vasto ciclo paleocristiano a mosaico d'Occidente
• Palmanova, la città-fortezza a nove punte
• San Daniele, la piccola Siena del Friuli
• Spilimbergo, con la Scuola Mosaicisti del Friuli conosciuta in tutto il mondo
• Cividale, sede del primo ducato longobardo d'Italia
• Venzone, città dal fascino medievale tutta in pietra, con le singolari mummie
• Maniago, la città dei coltelli
• Valvasone, con il castello e il borgo medievali
• Codroipo, con la Villa Manin, ultima residenza dei dogi di Venezia
• Grado, con il suo incantevole centro veneziano
• Sacile, "Giardino della Serenissima" attraversata dal fiume Livenza
• Muggia, antico borgo istro-veneto
• Sesto al Reghena, con la sua abbazia gioiello d'architettura medievale
In una terra dove si sono incrociati popoli e culture tanti e originali musei da scoprire
Dalle esposizioni archeologiche alle Gallerie del Tiepolo, passando per musei originali come quelli dedicati alla moda e alla bora, alle tradizioni popolari (quanto mai ricche) e al teatro.
Senza dimenticare le originali esposizioni dedicate alla natura, come la Casa delle farfalle e alla paleontologia.
Questa ricca offerta culturale non è frutto del caso: in Friuli Venezia Giulia si sono incrociati nel corso dei secoli popoli e tradizioni che hanno lasciato ricche tracce.
Il Friuli Venezia è uno scrigno di siti dalla storia particolarissima
Il Friuli Venezia è uno scrigno di siti dalla storia particolarissima, custoditi in città d'arte e borghi a dimensione d'uomo, o abbracciati da contesti naturalistici che si esprimono con ampi spazi aperti e vedute mozzafiato.
Tanti gli itinerari di scoperta di questi luoghi affascinanti: si può partire da Cividale del Friuli, dove il Tempietto Longobardo rappresenta una delle più straordinarie e misteriose architetture alto-medievali occidentali, per poi continuare con la Basilica di Aquileia, che conserva un incredibile pavimento musivo paleocristiano
Ci sono poi tanti monumenti e siti che ricordano la Prima Guerra Mondiale, che in Friuli Venezia Giulia toccò momenti cruciali.
Dagli splendori di Aquileia ai misteri di Cividale: l'archeologia del Friuli Venezia Giulia è una scoperta senza fine
Dagli splendori di Aquilea, chiamata la Seconda Roma, fino ai segreti di Cividale del Friuli, che nell'Ipogeo celtico custodisce un suggestivo sistema di cavità sotterranee.
Dal Teatro romano di Trieste alla Grotta del dio Mitra a Duino, dal Parco archeologico di Castelraimondo a Forgaria nel Friuli a Zuglio: le aree archeologiche del Friuli Venezia Giulia riservano le suggestioni di una storia che racconta un intenso e originale passato.
Il Friuli Venezia Giulia è ricchissimo di torri e fortezze, castelli e palazzi fortificati
Non solo i castelli arroccati su candide rocce a picco sul mare, nella riviera di Trieste, come quelli di Miramare e Duino, o i castelli di risorgiva di Strassoldo, nella Bassa Friulana, ma anche le tantissime fortificazioni del Friuli Collinare: dalla sommità dei colli, infatti, si poteva controllare l'arrivo dei nemici e comunicare attraverso segnali di fumo e gallerie segrete. Oggi, invece, questi castelli proteggono borghi incantati e angoli senza tempo. E, da lassù, la vista spazia su panorami infiniti.
Come nel castello di Colloredo di Monte Albano, dove lo scrittore Ippolito Nievo scrisse le "Confessioni d'un italiano", o di Villalta di Fagagna, dove riposa uno dei manieri più ben conservati della regione, o in quelli di Ragogna e Rive d'Arcano, che si stendono in luoghi appartati e misteriosi, in cui la natura regala intense suggestioni. E ancora a Cassacco, Susans di Majano e Fontanabona di Pagnacco, dove lo sguardo abbraccia morbide distese di colline.
A Osoppo, poi, c'è una fortezza che è Monumento Nazionale dal 1923, grazie alla ricchezza di reperti di secoli e secoli di storia. A collegare in un piacevole itinerario turistico tutti i castelli del Friuli Collinare è La Strada dei Castelli e del Prosciutto.
Le prime Botteghe da caffè vennero aperte a Trieste nella seconda metà del Settecento, probabilmente seguendo l'esempio di molti locali veneziani alla moda, ma assumendo immediatamente un'inconfondibile impronta viennese negli arredi e nei servizi offerti; nel 1768 in contrada Bottari (ora via San Nicolò), a Benedetto Capano venne concessa l'esclusiva della vendita di "acque fredde e calde, the, caffè, cioccolata, limonate, sorbetti ed acque sciroppate".
Dì li in avanti le botteghe di caffè si moltiplicarono in una Trieste che era rapidamente divenuta un emporio mitteleuropeo; con il passare del tempo, lo spirito cosmopolita della città propose caratterizzazioni molto differenti, con Caffè spiccatamente politici, quelli per ufficiali e alti funzionari austriaci, quelli della borghesia, degli uomini d'affari e, sempre più numerosi, i Caffè letterari, frequentati da James Joyce, Italo Svevo, Umberto Saba.
Ai giorni d'oggi, ai tavolini dei Caffè storici si possono trovare ragazzi che studiano, anziane signore che sorseggiano i loro caffè, universitari che ricopiano gli appunti delle lezioni, e ovviamente i turisti, che si lasciano immediatamente ammaliare dai ritmi lenti e rilassati.
Incontriamo così in un percorso ideale il Tommaseo, il Caffè degli Specchi, il Tergesteo, la Stella Polare, il Torinese, l'Urbanis, il Pirona, l'Antico Caffè San Marco. Tutti in grado di rievocare più di un secolo di storia cittadina attraverso vicende che raccontano di cultura, invasioni, letteratura, libertà, ma al contempo perfettamente inseriti nella realtà del XXI secolo e come cent'anni fa in sintonia con i desideri dei propri clienti.
Sito in quella che una volta si chiamava piazza dei Negozianti, il Caffè Tommaseo fu fondato nel 1830 dal padovano Tommaso Marcato. Il locale divenne subito un ritrovo privilegiato per gli artisti e un punto di incontro per gli uomini di'affari ed i politici; nel 1848 venne ribattezzato in onore dello scrittore e patriota dalmata Tommaseo.
Famoso anche per aver introdotto, ad inizio secolo, una novità come il gelato, il Caffè Tommaseo presenta un ambiente luminoso, sofisticato ed elegante: spiccano le specchiere, fatte appositamente giungere dal Belgio cent'anni or sono, le sedie di legno curvato e le decorazioni, opera del pittore triestino Giuseppe Gatteri.
Il Caffè Stella Polare si trova nel cuore del borgo teresiano, accanto alla chiesa serbo-ortodossa di San Spiridione e vicinissimo a Piazza della Repubblica e a Piazza Sant'Antonio.
Nato come tipico locale austro-ungarico, con le classiche decorazioni di stucchi e specchi in parte ancora presenti, il locale è stato per anni rifugio di negozianti e intellettuali sia triestini che stranieri; con la fine della seconda guerra mondiale e l'arrivo degli anglo-americani in città, questo Caffè divenne una famosa sala da ballo: da qui mote ragazze triestine presero il mare per gli Stati Uniti, spose felici di giovani soldati americani.
Nel 1839 nacque il Caffè degli Specchi, fondato e gestito dal greco Nicolò Priovolo.
Il locale venne ospitato al pianterreno di Palazzo Stratti, in quella Piazza Grande (dal 1918 Piazza dell'Unità d'Italia) che continua a rappresentare il cuore della città. Per questa sua particolare posizione, il Caffè degli Specchi è diventato subito un luogo privilegiato per seguire tutte le vicende storiche, politiche, economiche e culturali della città di Trieste. Nel corso degli anni il Caffè degli Specchi cambiò molti gestori e subì notevoli trasformazioni: nel secondo dopoguerra, ad esempio, il locale venne requisito dagli alleati anglo-americani, e da quel momento al suo interno vennero collocate le insegne della Royal Navy (la marina britannica).
Nato nel 1863, il Caffè Tergesteo si trovava per anni di fronte allo storico Teatro Verdi, coi caratteristici tavolini all'aperto.
Oggi è situato all'interno della Galleria omonima, che da Piazza Verdi porta a Piazza della Borsa, ed ha mantenuto negli anni le sue funzioni di luogo di incontro cittadino, frequentato di giorno dagli uomini d'affari della vicina Borsa e di sera dall'elite culturale triestina.
La storia della città è raffigurata dalle vetrate colorate, e Saba dedicò a questo Caffè una lirica raccolta nel suo Canzoniere.
Il Bar Torinese si trova in Corso Italia e risale al 1919; l'arredamento è opera dell'ebanista triestino Debelli, e ricorda gli interni di un transatlantico.
Il piccolo ed intimo Bar ex Urbanis è nato dalle ceneri di una pasticceria della prima metà dell'ottocento, ed è impreziosito da un pavimento a mosaico che reca la data storica della sua fondazione: 1832.
Aperto nel 1914, il Caffè San Marco divenne immediatamente un luogo di ritrovo di lettori di quotidiani e un laboratorio per la preparazione di passaporti falsi, che sarebbero serviti ai patrioti antiaustriaci per scappare in Italia.
Completamente distrutto dagli Austriaci durante la guerra, è stato ricostruito per divenire negli anni Venti luogo d'incontro di molti intellettuali triestini come Saba e Svevo. Gli interni ripropongono la tipica atmosfera del Caffé viennese: il bancone di legno intarsiato, i nudi dipinti sui medaglioni alle pareti, il ripetersi ossessivo delle foglie di caffè nelle decorazioni, i tavolini di marmo con la gamba di ghisa, le specchiere e gli affreschi originali.
Il più assiduo frequentatore del Caffè Pasticceria Pirona fu James Joyce, il quale progettò qui il suo "Ulisse", fra un dolce austriaco e un calice di vino pregiato; in questa famosa pasticceria si possono gustare sofisticati dolci e specialità triestine, ed è stato mantenuto l'arredamento d'epoca.
Ecomusei
Un nuovo modo per scoprire le chicche del Friuli Venezia Giulia, tra attività tradizionali e luoghi nascosti ma ricchi di significati
Gli ecomusei sono forme museali innovative che conservano, interpretano e comunicano l'identità delle comunità locali. In Friuli Venezia Giulia ce ne sono 4: l'Ecomuseo delle Acque del Gemonese, l'Ecomuseo Lis Aganis, l'Ecomuseo Val Resia e l'Ecomuseo Mistirs.
Gli ecomusei sono luoghi in cui la popolazione si prende cura del proprio patrimonio dando valore al paesaggio e ai beni culturali materiali e immateriali che vi sono conservati, tutelando il territorio nelle sue forme e manifestazioni fisiche e biologiche, rinnovando pratiche di vita e di lavoro, produzioni locali, saperi tradizionali.
Questa nuova offerta culturale ti propone itinerari da affrontare con il cuore per avvicinarsi alla vita delle comunità. Una proposta di viaggio a tutto tondo per comprendere e interpretare salienze storiche e geografiche, saperi, arti, gesti, usi e tradizioni che la memoria collettiva e storica locale ha conservato e spesso rivitalizzato.
Le offerte promosse dagli ecomusei ti coinvolgeranno in attività tradizionali, ti porteranno ad incontrare luoghi nascosti ma ricchi di significati, ti emozioneranno con proposte enogastronomiche di qualità, per godere di un territorio che prima della visita pochi avrebbero considerato così ricco e vitale.