Sensazionale scoperta a Pompei

 

 

Un raro esempio di carro romano da cerimonia, scoperto nella villa extraurbana di Civita Giuliana, è stato strappato alla furia dei tombaroli.

Gli scavi di Pompei ancora una volta hanno riportato alla luce un importante tesoro che permetterà di ampliare le conoscenze sulla vita quotidiana degli antichi e sul nostro passato. «Un unicum per l’Italia – afferma il direttore uscente del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna – una scoperta di grandissima importanza per l’avanzamento delle conoscenze del mondo antico».

Si tratta di un pregiato carro da parata emerso intatto a sei metri di profondità nello scavo della villa in località Civita Giuliana, finalmente strappata allo scempio dei tombaroli che negli anni hanno scavato profondi e lunghi cunicoli per sottrarne i tesori. Questo particolare mezzo di trasporto detto piletum era usato dai ceti abbienti (soprattutto dalle donne) per partecipare a cerimonie, ai giochi e per condurre la sposa alla focolare del marito dopo il matrimonio. Erano carretti di grande pregio, realizzati in legno dipinto di azzurro o di rosso e riccamente decorati sui fianchi con placche in stagno e rame raffiguranti scene erotiche tra satiri e ninfe tipiche del culto di Cerere e Venere. Venivano ornati con nappe e corone di fiori come i ‘carretti siciliani’ con cui condividono molti tratti comuni soprattutto nel loro uso per le cerimonie matrimoniali. Qui il video dello scavo.

Il carro ritrovato è composto da un cassone leggero in legno di faggio dipinto di rosso posato su quattro alte ruote in ferro connesse tra loro con un sistema meccanico di ottima tecnologia. All’interno una seduta contornata da bracciali e schienali metallici poteva contenere uno o due passeggeri. Grazie ai moderni metodi di scavo multidisciplinare il passato riemerge dal silenzio tempo in tutto il suo splendore. Il carro era pronto per essere usato prima che l’eruzione seppellisse la cittadina. Sono ancora visibili il colore rosso, tracce dei cuscini utilizzati sul sedile, le impronte delle funi che reggevano le corone di fiori e due spighe di grano lasciate sul sedile.

La grande villa di Civita Giuliana si trova al di fuori dell’area di Pompei (pallino giallo). È particolarmente preziosa per la ricostruzione della vita quotidiana dei romani poiché al momento dell’eruzione era ancora abitata, diversamente da molte altre case pompeiane che si trovavano in corso di ristrutturazione per i danni del terremoto di pochi anni prima (62 d.C.). Negli scavi del 2018 furono rinvenuti sotto un portico i resti di due uomini (forse il signore con il suo schiavo ricostruiti dagli archeologi con la tecnica dei calchi) e, nella stalla che ospitava il carro, le ossa di tre cavalli sauri, uno dei quali sontuosamente bardato pronto per essere utilizzato. Grazie alla collaborazione con le forze dell’ordine e i carabinieri del Nucleo Tutela, gli scavi proseguono al riparo dalle intrusioni dei tombaroli e gli archeologi sono certi che la villa potrà restituire altri interessanti indizi per ricostruire la vita e le ultime ore di quanti la abitavano.