Dalla Riviera del Conero alla Riviera delle Palme
La parola "Conero" deriva dal greco Komanos, corbezzolo,
un'essenza molto frequente alle pendici dell'omonimo monte marchigiano,
ricoperto tutto l'anno da una lussureggiante macchia mediterranea che, da maggio
a giugno, si impreziosisce del giallo intenso e della fragranza delle ginestre e
delle roselline del cisto. Il nostro itinerario parte proprio da questo luogo
incantevole, nel nucleo centrale del Parco Regionale del Conero, dove la costa
adriatica s'innalza all'improvviso regalando visioni mozzafiato di un mare
limpidissimo che contrasta con il verde intenso della vegetazione, tra calette
nascoste e scogli dalle forme fantastiche. Attraversando i caratteristici borghi
dalle radici antichissime, incastonati come gioielli in una foresta di smeraldo,
proseguiremo poi verso sud per incontrare le spiagge e le località balneari
della lussureggiante Riviera delle Palme.
Primo giorno
Se, oltre al sole e al mare, si vogliono visitare luoghi storici e immergersi
nella natura, le Marche sono sicuramente uno dei posti migliori che si possano
trovare in Italia. Non resta che armarsi di macchina fotografica e preparsi a
scoprire un ambiente vario e indimenticabile, dove trovano spazio le colline
ricoperte di vigne, la macchia mediterranea, i campi di grano e di girasoli ma
anche i promontori scoscesi, la famosa pietra bianca del Conero e le tante
spiagge meritatamente premiate dal prestigioso riconoscimento della Bandiera
blu.
L'itinerario all'interno del Parco del Conero - che, avendo un po' di tempo a
disposizione, offre la possibilità di effettuare interessanti escursioni
naturalistiche - può cominciare da Portonovo, a una ventina di minuti di
automobile da Ancona, piacevole località balneare in cui si trovano un fortino
napoleonico, una torre di guardia e un'antica chiesa, Santa Maria di Portonovo,
unica nel suo genere. Oltre, naturalmente, a una spiaggia sassosa e a un mare
incontaminato e ricco di "moscioli".
Proseguendo per la provinciale chiamata "strada del monte", che costeggia tutta
la riviera del Conero svelandone le vedute più suggestive, dopo pochi chilometri
s'incontra Sirolo, borgo medievale a picco sul mare e immerso in una natura
incontaminata, esposto alle brezze dell'Adriatico, che offre una vista
spettacolare e bellissime spiagge. Da non perdere, naturalmente, Numana: questa
rinomata stazione balneare, antico porto le cui origini risalgono ai Piceni, si
trova al chilometro 21 della "strada del monte" ed è composta da due piccoli
centri abitati; a Numana bassa ci si può rilassare sulla sabbia fine della lunga
spiaggia (che arriva fino a Marcelli, altra spiaggia famosa e frequentata da un
turismo giovane) mentre Numana alta, arroccata sul crinale del monte esposto al
mare, è celebre per le sue ripide viuzze, tra le quali il popolare vicolo di
Costarella, animato durante l'estate da diverse mostre pittoriche. A nord del
porticciolo la costa è alta e le spiagge si celano all'interno di insenature
nascoste.
Infine, se resta tempo e si è sazi di sole, il consiglio è di spingersi verso
l'interno fino a Loreto, meta di pellegrinaggi ma anche vero e proprio gioiello
architettonico, e Recanati, città natale di Giacomo Leopardi nonché delizioso
borgo medioevale.
Sera
Un aperitivo leggero nel porticciolo turistico di Numana è il modo ideale per
preparare lo stomaco ad accogliere le deliziose specialità di pesce della zona,
primo fra tutti il prelibato brodetto di pesce all'anconetana, che nella sua
ricetta originale prevede ben tredici differenti varietà di pesce. Ma che si
tratti di spigole, cozze, grigliate o fritture, l'importante è gustarli
rigorosamente in riva al mare: da Portonovo a Marcelli è tutto un susseguirsi di
ristorantini con terrazza sul mare.
Secondo giorno
Percorrendo la statale 16 verso sud si susseguono numerose località balneari
tutte meritevoli di una sosta. Innanzitutto Porto Recanati, con il suo lungomare
e la spiaggia attrezzata: il centro storico merita una visita per dare
un'occhiata all'imponente Castello Svevo. A seguire, Civitanova, recentemente
premiata per il suo mare e per il verde urbano, che "invade" piacevolmente le
strade fino ad arrivare a ridosso del mare. Passato Porto Sant'Elpidio si
incrocia il Lido di Fermo per poi giungere a Porto San Giorgio, stazione
balneare e centro peschereccio fra i più importanti dell'Adriatico, sorta nel
Medioevo sull'antico nucleo di un villaggio di pescatori intorno a un'imponente
fortezza nata per difendere le coste dai pirati turchi. Di quel glorioso passato
è testimonianza ancora oggi la rocca, che rappresenta una delle attrazioni
turistiche principali.
La cittadina, ricca di bei palazzi antichi e di chiese, è attraversata dal corso
Garibaldi, lungo il quale si incontra la parte più antica della città. Ma è
piuttosto interessante anche il quartiere della Marina, dove, all'ombra dei pini
e delle palme, sorgono i deliziosi villini Liberty tipici di questa parte della
riviera. Il porto turistico è il più grande dell'Adriatico e può ospitare quasi
900 barche.
E a Porto San Giorgio, naturalmente, c'è anche un bel lungomare: le spiagge sono
di sabbia finissima, in parte attrezzate e in parte libere. L'acqua è bassa fino
a 300 metri dalla riva, quindi ideale per i bimbi che possono sguazzare senza
pericolo, e molto pulita grazie all'assenza di insediamenti produttivi
inquinanti lungo la costa.
Sera
Oltrepassato Porto San Giorgio, lungo la statale adriatica, non si può fare a
meno di notare, arroccato su un colle molto ripido, il minuscolo abitato
medievale di Torre di Palme, che si affaccia sul mare. Perfettamente conservato,
è uno dei borghi più belli della regione; la sua posizione, sulla cima di un
colle inaccessibile da tre lati, ne suggerisce le origini: anche Torre di Palme,
infatti, nacque per avvistare e difendersi dai pirati turchi. Oggi dà piuttosto
l'impressione di una bellissima terrazza sul mare, che nel periodo estivo si
popola ogni sera di turisti ed è raggiunta addirittura da una navetta messa a
disposizione dal comune di Fermo. Quale luogo migliore per una romantica cena
con vista? E se a Porto San Giorgio sono i giorni della Festa del Mare, l'evento
è da non perdere anche solo per assistere alla frittura nella gigantesca padella
da Guinness dei primati.
Terzo giorno
Oltre ad essere una delle principali località balneari della cosiddetta "Riviera
delle Palme", ossia di quel tratto di costa adriatica nella provincia di Ascoli
che comprende Grottammare e San Benedetto del Tronto (denominazione condivisa
con l'omonimo tratto di costa della Liguria di Ponente), Cupra Marittima è anche
una cittadina molto interessante. La sua particolarità sta nel fatto che le zone
appartenenti alle diverse epoche storiche sono ben distinte e separate: la parte
moderna (Cupra Marittima) si sviluppa lungo un mare noto per essere
particolarmente pulito, quella medievale (Cupra Alta) si trova sui due colli
sovrastanti e quella romana (che oggi è il parco archeologico di "Cupra Maritima")
sorge circa un chilometro e mezzo a nord del centro, sul colle di Civita. La
zona medioevale è ancora circondata dalle mura e comprende l'antico borgo di
Marano, nella cui parte più alta sorge la chiesa di S. Maria in Castello, con il
suo portale romanico. Per raggiungere i resti del castello di Sant'Andrea, a 104
metri di altezza, basta imboccare una strada che si dirama dalla Statale, circa
mezzo chilometro a sud dall'abitato.
Passando sotto i resti del castello e proseguendo per quattro chilometri lungo
la statale 16, che in questo tratto è praticamente a ridosso del mare Adriatico,
si raggiunge Grottammare, una delle mete più frequentate dal turismo balneare
della riviera delle Marche. Come la maggior parte delle località storiche di
questa costa, la sua parte alta, detta "il borgo" e risalente all'epoca
medioevale, è arroccata su un colle, mentre sulla costa si sviluppa un lungomare
arricchito da una spiaggia ampia e sicura, con fondali bassi.
Sera
Proseguendo verso sud, il bel lungomare di Grottammare, ombreggiato dalle palme,
si congiunge a quello di San Benedetto del Tronto, animata cittadina balneare
dalle origini antiche; anche qui, la parte vecchia, che culmina nel castello
trecentesco, si trova in collina, e quella nuova sul mare, alle spalle di una
larga spiaggia di sabbia. Concedetevi una passeggiata sul lungomare costruito
negli anni Trenta e fermatevi in uno dei tanti stabilimenti balneari che, di
sera, si trasformano in locali dove bere qualcosa, cenare e magari, più tardi,
scatenarsi nelle danze. Da San Benedetto del Tronto parte una strada decisamente
scenografica che, percorrendo la valle dell'Albula, si dirige verso l'interno
fino a raggiungere il borgo di Acquaviva Picena.