La strada del Rosso Conero
Combinazione unica di montagna e mare, 572 metri di macchia
mediterranea a picco su splendide spiagge e calette e allo stesso tempo un
meraviglioso ambiente, ideale per la coltivazione delle uve rosse. Tutto questo
è il promontorio del Cònero, con un microclima continuamente ravvivato dalle
brezze marine e un terreno calcareo, povero ma di grande struttura, che permette
al vitigno Montepulciano di esprimersi al meglio nel Rosso Cònero, uno dei più
pregiati vini italiani. Basta percorrere un anello stradale che parte da Ancona
e vi ritorna, dopo aver toccato lo splendido Parco del Conero, per scoprire la
storia, le tradizioni, le coltivazioni e i monumenti di località uniche,
Portonovo, Sirolo e Numana, più a sud Recanati, e a ovest Loreto, Castelfidardo,
Osimo e Camerano. Per conoscere appieno la tavola marchigiana occorre assaggiare
i "vincisgrassi", sorta di ricche lasagne al forno, più elaborate di quelle
emiliane e il coniglio, il pollo o l'agnello cotti "in potacchio", cioè in
umido. Altri piatti da non dimenticare sono le sogliole fritte o ai ferri, le
grigliate miste con dentici, orate e spigole, le minuscole e saporite cozze del
Conero.
Primo giorno
In giornata
La Strada del Rosso Conero inizia dal centro di Ancona, dal greco Ankon che
significa gomito; tale infatti è la forma che crea il monte Conero, creando così
l'unico porto naturale lungo l'Adriatico centrale. Capoluogo delle Marche, posto
a 16 metri sul livello del mare, Ancona è anche un prospero centro commerciale e
industriale. Il centro storico è ricco di monumenti romani mentre la zona a Sud
Ovest è popolata da nuovi quartieri sorti dopo il grosso sisma del 1972. Una
visita della città parte dalla Rocca che domina il porto e il borgo antico.
Dall'alto della piazza Sangallo il panorama è notevole: in basso, nell'angolo
più interno del porto, l'isolotto esagonale del Lazzaretto progettato
dall'architetto Vanvitelli (lo stesso della Reggia di Caserta) ricorda in forma
grandiosa lontane esigenze militari e di quarantena per chi arrivava
dall'Oriente. I monumenti anconetani più rappresentativi sono raccolti nei pochi
metri della banchina prospiciente il porto verso la stazione marittima.
S'incontrano, nell'ordine, l'ex chiesa di Sant'Agostino, il Palazzo Benincasa e
la Loggia dei Mercanti, entrambi quattrocenteschi, quindi la bella chiesa
romanica di Santa Maria della Piazza con il pavimento in cristallo che consente
la visione di mosaici delle precedenti costruzioni. Alle spalle di questi
monumenti si trova piazza del Plebiscito, con i suoi edifici importanti, il
Palazzo del Governo e la chiesa di San Domenico, cui si accede con una
scenografica scala: all'interno una Crocifissione di Tiziano e un'Annunciazione
del Guercino. L'Ancona antica si conclude ai piedi del Colle Guasco, che
sovrasta il porto, con l'Arco di Traiano, e il cinquecentesco Palazzo Ferretti
che ospita il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, l'area archeologica
dell'Anfiteatro Romano e la Cattedrale di San Ciriaco, una delle maggiori chiese
medioevali della regione con la bellissima facciata in pietra bianca e rosa. I
primi vigneti del Rosso Conero s'incontrano quando si esce da Ancona lungo la
bella strada che s'inerpica verso le pendici del Monte Conero. I filari dell'uva
si alternano agli estesi uliveti e saranno la costante del paesaggio per tutto
il percorso. Appena fuori città, in via Pontelungo, si trova la cantina di
Maurizio Marchetti. Si raccomanda l'assaggio del suo Rosso Conero Villa Bonomi,
un vino notevole maturato prima in botte grande, poi in barrique. Poco più
avanti, in località Montacuto, ancora nel comune di Ancona, ha sede una delle
aziende vinicole più note della regione, quella di Alessandro Moroder che firma
fra l'altro un Rosso Conero Dorico di grande lignaggio. Una bella strada
panoramica da Varano scende direttamente verso la costa all'altezza dello
Scoglio del Trave, curiosa e sottile scogliera che segna l'inizio della Riviera
del Conero. Un paio di chilometri più a sud si arriva alla discesa che conduce a
Portonovo, angolo di rara bellezza soprattutto per i suoi contrasti, la verde
macchia del monte e la spiaggia di ghiaia e sassi levigati bianchi. Si alternano
ambienti ancora vergini a luoghi più strutturati. Il Fortino Napoleonico è
un'autentica struttura militare dove ha sede un albergo con un ristorante di
buona notorietà. Nelle immediate vicinanze non va perduta la rapida visita alla
chiesetta romanica di Santa Maria di Portonovo, costruita nel Mille dai monaci
di un'abbazia benedettina. Da Portonovo si risale sulla statale che corre sul
crinale, dove si ammirano splendidi panorami di colline e di mare. Merita una
sosta l'Hotel Emilia, posto su una terrazza naturale ritagliata tra la macchia
mediterranea, che domina le spiagge a sud di Ancona. Nelle adiacenze merita una
visita anche la Badia di San Pietro, eremo benedettino dell'XI secolo.
Sera
Da non perdere nei pressi della borgata di Varano, la Cantina di Luca e Beatrice
Lanari azienda giovane, di limitate dimensioni, ma già alla ribalta con il Rosso
Conero Fibbio. Al ristorante a Portonovo è consigliabile assaggiare il "mosciolo"
(cozza), mitilo pescato nella zona di Portonovo di Ancona e precisamente nel
tratto di mare che va da Pietralacroce ai Sassi Neri di Sirolo. Il "mosciolo" ha
una forma allungata e schiacciata nella parte opposta al bisso con il quale si
attacca agli scogli. Il colore è nero violaceo all'esterno mentre l'interno è
color madreperla. Il mollusco pescato nel mare del Conero è un prodotto di
elevata qualità, che si distingue nettamente dalle cozze di allevamento. Per la
cena sono consigliati il ristorante Emilia sulla spiaggia di Portonovo, molto
rinomato ma aperto solo da aprile a ottobre oppure il ristorante Laghetto posto
anch'esso in riva al mare.