Urbino


Qui arte, cultura e tradizioni enogastronomiche accompagnano il turista lungo un percorso imperdibile.
Città natale di Raffaello e rinomato centro di produzione di maioliche rinascimentali, Urbino è un vero e proprio tesoro. Per conoscere meglio questo luogo d'incanto ecco un itinerario che si snoda tra le maggiori vie, i palazzi e le chiese della città. Qui arte, cultura e golose tradizioni enogastronomiche accompagneranno il turista lungo un percorso assolutamente da non perdere.

Primo giorno
Mattina
Gioiello marchigiano, vanto del Rinascimento italiano, patria dell'architetto Bramante e del pittore Raffaello: Urbino è questo e molte altre cose ancora. L'itinerario di visita parte da piazza della Repubblica, un tempo fulcro della vita civile urbinate: vi sorgono il settecentesco Collegio Raffaello (che ebbe tra i suoi allievi Giovanni Pascoli) e la trecentesca Chiesa di San Francesco, la cui Cappella del Sacramento è decorata da un sontuoso arco di marmo. Dalla piazza, imboccando via Vittorio Veneto s'incontra il Palazzo Municipale, ornato nella sua parte superiore da un mosaico raffigurante la Madonna con il Bambino. Quindi si raggiunge piazza Duca Federico, ove sorge quel gioiello del Rinascimento italiano che è il Palazzo Ducale, sede, fin dal 1912, della Galleria Nazionale delle Marche. Proprio di fronte al Palazzo Ducale, si può decidere di concedersi una sosta al ristorante "Il Cortegiano", tempio della più autentica cultura gastronomica del territorio urbinate.

Pomeriggio
La piazza Duca Federico, di forma pressoché quadrata, verso sud si prolunga in piazza Rinascimento, sulla quale affaccia l'ala più antica del Palazzo Ducale. In quest'area s'innalza l'Obelisco Egiziano, del XVIII secolo, dono del cardinale Albani. In fronte, la Chiesa di San Domenico, dal portale quattrocentesco, affiancata dall'edificio del Palazzo del Seminario. A sud della piazza affaccia il Palazzo dell'Università, irrinunciabile punto di riferimento non solo della cultura, ma dello spirito di vita civile, di tutta la regione. Se poi si procede ancora, in via Saffi s'incontrano la Chiesa di Santa Caterina, che custodisce dipinti di Federico Brandani, la Chiesa di San Paolo, di antichissime origini, rimaneggiata nel Seicento e la Chiesa di Sant'Agostino, costruita nel XIII secolo in forme gotiche e successivamente trasformata. Il suo aspetto attuale è in laterizio con un elegante fregio di terracotta. L'interno conserva tele del Ridolfi.

Sera
Innanzitutto, una sosta al bel caffè-pasticceria "Cartolari", a due passi dalla casa natale di Raffaello, nell'omonima via. Per il prosieguo della serata, sarà utile valutare la programmazione teatrale di Urbino, al Teatro Raffaello Sanzio (tel. 0722 2281) oppure al Teatro Rinascimentale di Corte, che ha programmazione estiva .

Secondo giorno

Mattina
L'itinerario prende inizio da via Puccinotti, dove sorge il Duomo, cui è annesso il prestigioso Museo del Duomo (o Museo Albani, dal nome del cardinale che ne fu patrocinatore). Da qui, proseguendo lungo via Maia, si arriva all'Oratorio della Morte, dove si può ammirare una Crocifissione del Barocci, di particolare pregio. Riprendendo poi via Vittorio Veneto, superata piazza della Repubblica, si giunge nell'elegante via Raffaello. All'inizio della via sorge la trecentesca Chiesa di San Francesco, che, rimaneggiata nel Settecento, conserva il portale e il bel campanile originali. Per l'ora del pranzo, un locale di antica storia, tradizionalmente gestito dalla famiglia Monti, è il "Ristorante Vecchia Urbino", nella non lontana via dei Vasari.

Pomeriggio
A breve distanza da via Vasari è la Porta Lavagine, varcando la quale ci si può avviare a una breve escursione fuori Urbino. Verso oriente, vicino al cimitero cittadino, si trova la Chiesa di San Bernardino degli Zoccolanti, conosciuta anche come "mausoleo dei duchi", in quanto vi furono sepolti i duchi di Montefeltro Federico II e Guidobaldo. La costruzione, quattrocentesca, è caratterizzata da particolare armonia ed eleganza: viene attribuita a Francesco di Giorgio Martini, ma si ipotizza che vi abbia lavorato anche il Bramante. Di particolare interesse è il Chiostro, semplice e lineare, connotato al centro dalla presenza del pozzo, che porta le insegne dell'ordine francescano.

Sera
Serata da "Nené", in contrada Crocicchia: un bell'ambiente, immerso nel verde, dove si può cenare all'aperto e gustare, oltre alle tradizionali specialità marchigiane, piatti d'impostazione vegetariana, realizzati con ingredienti di produzione biologica.
Terzo giorno

Mattina
La giornata inizia con la visita alla casa natale di Raffaello: l'edificio (significativo e integro esempio dell'organizzazione abitativa quattrocentesca) ospita, al secondo piano, l'Accademia di Raffaello. A breve distanza si trova la Chiesa di San Sergio, il più antico luogo di culto della città. Fu eretta tra il V e il VI secolo e ampliata nel XV, ma della parte più antica non è rimasta traccia. L'interno è a navata unica e conserva i resti di una piscina romana, rinvenuti durante gli scavi per la ristrutturazione del pavimento.
Nei pressi è d'obbligo la visita all'Oratorio di San Giovanni Battista, probabilmente il più importante edificio religioso della città, superbamente affrescato da Jacopo e Lorenzo Salimbeni all'inizio del Quattrocento. Il luogo d'elezione per una pausa ristoratrice è l'"Enoteca Magia Ciarla", di nuovo in via Raffaello, al numero civico 54.

Pomeriggio
Da via Raffaello ci si dirige verso piazzale Roma, su cui sorge il monumento a Raffaello, realizzato nel 1897 da Luigi Belli. Alla base sono incisi episodi della vita del pittore, mentre ai lati sono scolpite le figure che rappresentano La Rinascenza e Il Genio.
Percorrendo viale Buozzi, si raggiunge poi la Fortezza di Albornoz, eretta sul punto più alto della città: per l'esattezza, a 485 metri di quota. Un tempo, la poderosa fortezza era collegata da un camminamento segreto alla Porta Valbona e quindi al Palazzo Ducale. Oggi, circondata da un'area verde curata e lussureggiante, panoramica sia sulla città che sui colli, costituisce uno dei vanti urbanistici di Urbino.

Sera
Per la cena si raccomanda, in via Mazzini, il ristorante "La Vecchia Fornarina", che offre i più tradizionali piatti della cucina locale: lumachelle di pasta, braciole all'urbinate, agnello e capretto al forno...

 

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